Andrea Iannetta, il giovane imprenditore molisano con la passione per il reining: “Il lavoro? Oggi è fondamentale specializzarsi”

Professionista di giorno, sportivo nel tempo libero. Andrea Iannetta, 27 anni, è un giovane campobassano nato e cresciuto in questa terra, dove ha scelto di restare per avviare la sua avventura da imprenditore. Il Molise è la sua casa ma proprio il lavoro e il suo hobby gli hanno permesso (e gli permettono spesso) di sconfinare, potendo vivere e confrontarsi con altre realtà italiane ed estere. In molti, sin da piccolo, lo hanno visto vestire un paio di stivali e un cappello western, non certo su un set di un film, ma all’interno di arene e maneggi, dove – in sella ad un cavallo – si è confrontato con tanti atleti come lui, portando a casa diversi premi. Ora sta cavalcando anche un altro sogno: quello di diventare con la sua azienda e insieme alla sua squadra di lavoro un punto di riferimento del settore nella fornitura di apparecchiature elettromedicali, che permettono alle strutture mediche di assistere e curare i pazienti in maniera più efficiente grazie a strumenti all’avanguardia.
Andrea Iannetta, prima di iniziare la carriera lavorativa ti sei fatto conoscere a livello mediatico per le tue gare a cavallo. Partiamo proprio da qui. Quando nasce questa passione?
Da quando avevo 4 anni. E’ una passione che ho coltivato in maniera sempre più consapevole e che non ho mai abbandonato. Ho cominciato con il salto ad ostacoli. Poi sono passato al reining.
In cosa consiste?
E’ una disciplina nata in America e inizialmente adoperata come addestramento in piano per i cavalli all’interno di un’arena, propedeutico al lavoro col bestiame. Successivamente è divenuta una branca dell’equitazione. La difficoltà e di conseguenza la valutazione si basano sulla precisione della manovra e sulla velocità di esecuzione.
Negli anni hai cavalcato in diversi maneggi e arene lontano da casa, conseguendo decine di premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero, salendo in più occasioni su podi internazionali (guarda un video qui). Una bella soddisfazione. Hai intenzione di continuare?
Sicuramente sì. Oggi sono peraltro giudice nella disciplina, fra i più giovani d’Europa. Anche se per via del lavoro non è sempre facile conciliare le due cose. Questa passione però è stata un elemento fondamentale nella mia vita. Il mio percorso di studi è stato pertinente alla mia carriera sportiva. Mi sono laureato in Veterinaria.
Ebbene, forse non tutti sanno che Andrea Iannetta è un imprenditore.
L’11 novembre 2016 è nata una startup, la Its, che sta per Iannetta Tecnologia e Sanità, di cui sono amministratore. Operiamo nel settore degli elettromedicali, nel service in particolare, e siamo venditori e distributori. Siamo esclusivisti di alcuni macchinari e marchi in Molise, come Carioline, Alpinion, Volker, Hill Room.

Come procede il lavoro dopo tre anni?
Sono soddisfatto anche e soprattutto perché i risultati sono stati positivi sin dall’inizio, sia qui che fuori regione, Abruzzo in particolare. Sono contento per la fiducia che ci hanno riposto. Siamo stati anche bravi ad inserirci dal momento che abbiamo una squadra di specialisti e un’azienda ben strutturata.
Chi sono i vostri clienti?
Le strutture sanitarie, sia pubbliche che private. Gli ospedali e le cliniche sono quelle con cui lavoriamo di più.
Quali sono le caratteristiche principali che vi vengono richieste?
Io le racchiuderei in tre punti. Innanzitutto la rapidità di esecuzione di intervento in caso di problemi, che va ad abbassare il tempo di risoluzione del problema e quindi il tempo di sospesione del fermo macchina. Per questo abbiamo un magazzino ricambi attrezzato e un laboratorio mobile che fa il giro delle strutture. Poi grande importanza ce l’ha la specializzazione, aspetto che nella società moderna fa la differenza. E infine l’affidabilità. Serietà e professionalità, infatti, sono caratteristiche che proprio non ci mancano.
Quanto c’è di Andrea Iannetta nel successo della tua azienda?
Ho percorso la mia carriera di studi e il passaggio al lavoro in volata e solo ora mi sto rendendo conto di dove sto andando. Ci ho messo impegno e umiltà. Ma io sono solo il pilota di una macchina che per funzionare e tagliare i traguardi ha bisogno del prezioso lavoro di tutto lo staff. E nel mio credo molto. Ringrazio infatti chi lavora e ha lavorato in passato con me per dedizione e contributo apportati. Una persona che devo ringraziare in particolare è mio padre, che oltre ad essere consigliere in società è il mio mentore, un grande ispiratore di vita. Così come voglio ringraziare il mio personal trainer Pierluigi Fabri, grande amico e che ha avuto un ruolo importante nella mia carriera sportiva, e i componenti del team Pollarini che nonostante la mia poca presenza riescono a farmi vivere il mio sogno sportivo.
Andrea, secondo te di cosa ha bisogno un giovane di questa terra per trovare la sua strada?
Credo che un giovane trovi difficoltà in qualunque attività voglia intraprendere e l’ubicazione non certo ci aiuta. Credo molto tuttavia anche nella volontà delle persone. La volontà è un modo per superare tutti i limiti. Viviamo un momento di grandi disagi. Per questo servono grinta, coraggio e obiettivo. Soprattutto quest’ultimo è un aspetto che non riscontro in tanti coetanei, nè riscontro la giusta determinazione per perseguirlo. Non bisogna partire già sconfitti. Papa Wojtyla diceva: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. E aggiungerei: siate i vostri numeri uno.
Un consiglio che senti di dare?
Non esistono più le figure generiche. E’ importante specializzarsi in un ambito, un settore, una materia. In questo modo, nella società attuale, tutti possiamo trovare una collocazione. Bisogna trovare la voglia di sognare e lottare. I momenti di difficoltà arrivano e quando arrivano, parlando per esperienza personale, si pensa perfino di mollare tutto. Ma ho capito che non bisogna mai arrendersi. Ed io voglio andare dritto come un treno.

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