Area di crisi, approvato piano di riconversione. 36 milioni per i progetti

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Area di crisi complessa, approvato il piano di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) e definiti gli stanziamenti nazionali e regionali da destinare ai progetti che saranno presentati per la ripresa del tessuto produttivo e il rilancio dei livelli occupazionale del Molise. Lo comunicano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore Carlo Veneziale al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico. “Con il Mise e i Ministeri affiancanti, lavoro e infrastrutture, abbiamo raggiunto risultati importantissimi sul piano delle procedure formali e sul piano delle risorse per la nostra area di crisi complessa”, il loro commento. “L’approvazione del piano di riconversione e riqualificazione industriale è il decisivo atto formale che ci porterà alla firma dell’accordo di programma. Nel piano sono contenuti gli elementi fondanti dell’accordo che sigleremo a breve. Sul fronte finanziario abbiamo ottenuto lo stanziamento di una prima tranche di 15 milioni di euro a valere sulla legge 181 per i progetti di investimento che superano 1,5 milioni di euro: è l’impegno del Governo per favorire la ripresa del nostro Molise. Un impegno destinato a crescere in funzione della quantità ma soprattutto della qualità dei progetti che saranno presentati. Più alto sarà il loro livello, maggiori saranno le possibilità di aggiungere ulteriori tranche di finanziamenti statali”. Per i progetti al di sotto di 1,5 milioni di euro, sono stati stanziati 21 milioni di euro dalle risorse regionali del Fesr.  Per le politiche attive del lavoro appostati 10 milioni. “Abbiamo perfezionato tutte le condizioni necessarie per arrivare quanto prima alla firma dell’accordo. L’ultimo passaggio per pubblicare, immediatamente dopo, i bandi e dare il via al rilancio effettivo del tessuto produttivo e dei livelli occupazionali della nostra regione”, concludono con soddisfazione Frattura e Veneziale.

Risorse a parte per il contratto di sviluppo con il gruppo Amadori. “Con l’approvazione del piano di riconversione e ristrutturazione industriale abbiamo definito due ulteriori passaggi che segnano risultati altrettanto importanti: il primo per la filiera avicola, il secondo con le risorse del Patto per il Molise destinate alle infrastrutture delle nostre zone industriali e agli investimenti produttivi”, è quanto specifica il presidente Paolo di Laura Frattura in merito ai contenuti del Prri condiviso e sottoscritto oggi dai Ministeri dello sviluppo economico, del lavoro e delle infrastrutture, da Invitalia e dalla Regione. “Il contratto di sviluppo della filiera avicola avrà stanziamenti a parte rispetto a quelli che abbiamo indicato per favorire gli investimenti nella nostra area di crisi complessa”, spiega Frattura. Dal computo delle risorse definite nel piano di riconversione e riqualificazione industriale, 15 milioni da parte dai Ministeri competenti per i progetti che superano 1,5 milioni di euro di investimento e 21 milioni da parte della Regione a valere sul Por 2014-2020 per le iniziative imprenditoriali che rimarranno al di sotto dei 1,5 milioni, oltre allo stanziamento di 10 milioni per le politiche attive del lavoro, “abbiamo tenuto fuori – precisa il presidente – le risorse per il contratto di sviluppo che costruiremo con il gruppo Amadori: questo il risultato ottenuto per la nostra filiera avicola. Sul fronte del rilancio degli investimenti produttivi, ai 21 milioni di euro che come Regione abbiamo assicurato con i fondi del Por, aggiungiamo le risorse previste nel Patto per il Molise per un totale di ulteriori 30 milioni: 15 milioni di euro li abbiamo destinati al miglioramento delle zone industriali, a logistica e svincoli o a situazioni particolari delle aree industriali e delle zone Pip e altri 15 milioni varranno come bonus fiscali e contributi alle imprese”. Per Frattura “tutti interventi, questi, tesi ad arricchire il ventaglio delle opportunità che stiamo mettendo in campo per accompagnare la ripresa del nostro tessuto produttivo e la risalita dei livelli occupazionali”.

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