La Polizia di Stato di Isernia continua incessante con la sua presenza sul territorio a mantenere ordine e sicurezza nel capoluogo isernino. Nella giornata di ieri personale dell’Ufficio Immigrazione ha dato esecuzione al provvedimento del Questore di Isernia Borzacchiello di accompagnamento alla frontiera marittima di Bari a mezzo della forza pubblica, del cittadino albanese REXHA Pajtim nato a Manez (Albania) il 30.11.1981, scarcerato dalla locale casa circondariale, pluripregiudicato per i reati di rapina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falsità materiale, favoreggiamento dell’ingresso clandestino di minorenni, guida in stato di ebbrezza. Il provvedimento questorile, convalidato ritualmente dal Giudice di Pace di Isernia, ha ritenuto che il predetto rientrasse nella categoria delle persone pericolose per la sicurezza pubblica e quindi da annoverare in taluna delle categorie indicate nell’art. 1 del D.Lgs 159/11. Inoltre, su disposizione della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso – Ufficio Esecuzioni Penali, personale della Squadra Mobile ha operato un ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare per la durata di 8 mesi e 19 giorni di reclusione a carico di una donna pentra di etnia rom di 33 anni. La stessa, a seguito di attività investigativa, è stata condannata nel 2010 ad una pena di un anno e 9 mesi di reclusione per il reato di cui all’art. 74 co.6 DPR 309/90. Con ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Campobasso è stata concessa la pena alternativa della detenzione domiciliare ex art. 47 ter co1 lett)a Ord. Pen. La Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso – Ufficio Esecuzioni Penali ricalcolata la pena, in relazione alla custodia cautelare presofferta, in 8 mesi e 19 giorni di reclusione, ha emesso ordine di esecuzione. La Squadra Mobile, attivate le ricerche, ha individuato la donna nel capoluogo pentro e dopo le formalità di rito l’ha accompagnata presso la propria abitazione tenuto conto che la misura alternativa alla detenzione sarà revocata o sospesa nel caso in cui il comportamento della condannata sia incompatibile con la prosecuzione della misura. Inoltre personale dell’UPGSP, a seguito di denuncia ricevuta da un cittadino isernino, ha deferito all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato previste dagli artt. 416 e 629 c.p. (associazione a delinquere finalizzata all’estorsione) tre soggetti. In particolare una donna del frusinate intratteneva una relazione con un cittadino isernino e riceveva da quest’ultimo periodicamente delle somme di denaro perché in difficoltà economica. Nel corso del tempo le richieste di denaro diventavano sempre più consistenti. La parte lesa dopo aver realizzato che l’attività della donna era volta alla sola finalità di estorcergli denaro si rivolgeva agli uffici della Questura per sporgere relativa denuncia.
martedì 16 Settembre 2025 - 02:08:04 AM
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