Patologie valvolari, esperti internazionali alla Cattolica

Oltre 1 milione di italiani ogni anno sono colpiti da malattie delle valvole del cuore, soprattutto anziani. Se non diagnosticate e curate adeguatamente esse generano un’elevata mortalità. E’ facile comprendere che, con il previsto aumento della popolazione anziana in Europa, Eurostat stima che gli attuali 85 milioni di over 65 nell’Unione Europea raddoppieranno, raggiungendo quasi un terzo della popolazione continentale nel 2050, – queste patologie riguarderanno sempre più persone. Durante il convegno del 17 giugno alla Fondazione “Giovanni Paolo II”, “Mitral and Tricuspid Valve, the reality and the future”, verranno discussi gli aspetti attuali e gli sviluppi futuri delle terapie della patologie valvolari. Parteciperanno cardiochirurghi e cardiologi di fama internazionale, provenienti da ogni parte del mondo. L’evento è stato promosso dal Direttore del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Carlo Maria De Filippo. Saranno presenti, tra gli altri, gli statunitensi Steven Bolding, Università del Michigan, e Marriel Jesupp, University of Pennsylvania’s Perelman School of Medicine; Filippo Crea, direttore del polo di scienze cardiovascolari e toraciche e ordinario di cardiologia nello stesso ateneo e Ottavio Alfieri, Università San Raffaele. I lavori verranno introdotti dal Direttore Generale della Fondazione Mario Zappia. Presenzierà all’evento anche il Presidente della Fondazione “Giovanni Paolo II”, Maurizio Guizzardi. Nell’ambito dei lavori dell’importante evento scientifico, si svolgerà la terza edizione premio Giovanni Falcione. Il giudice molisano molto conosciuto e stimato in Regione, si è impegnato anche per sostenere e promuovere la ricerca scientifica e l’assistenza sanitaria d’eccellenza. Questo importante riconoscimento verrà assegnato ad una personalità del mondo scientifico, che si è distinta nell’attività clinica e di ricerca. Un’occasione per ricordare un “grande uomo” a cui tutti sono ancora profondamente legati e allo stesso tempo sostenere la ricerca nella nostra regione.

 

 

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