Vertenza 3G, Slc Cgil: ‘No a ricatto occupazionale’

Woman with telephone headset looking overworked.

La segretaria regionale della SLC CGIL Molise, in merito all’incontro che si è tenuto ieri al Ministero del Lavoro sulla vertenza 3G, che ha portato al rinvio al prossimo 11 luglio, ribadisce i motivi della sua contrarietà a trattare i temi chiesti dall’azienda perché rappresentano delle deroghe al CCNL e comportano degli ulteriori sacrifici economici per le lavoratrici e i lavoratori. “Infatti il rimedio proposto dall’azienda non fa che peggiorare le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori senza trovare soluzioni veramente definitive”, afferma in una nota il sindacato. “Noi diciamo NO
 perché continuano ancora a chiedere sacrifici dopo anni di ammortizzatori sociali e licenziamenti illegittimi
 perché siamo a questo bivio per errori di valutazione che abbiamo cercato di scongiurare in ogni modo
 perché queste soluzioni non sono legali
L’ipotesi di accordo proposta è un modello che abbiamo già deprecato e che rischia di diventare, se non fermato, elemento di dumping in tutto il settore dei call center in outsourcing, oltre ad essere un vero e proprio ricatto dove si chiede ai lavoratori di scegliere tra occupazione e diritti, e si aizzano in una guerra tra poveri RSU e lavoratori a giocare al ribasso per difendere questa o quella sede. Le vere ragioni che ci hanno portato a questo punto sono solo responsabilità dell’Azienda che ha la necessità di ripianare i conti dopo che i lavoratori licenziati illegittimamente hanno vinto i ricorsi”. La SLC CGIL ha quindi chiesto all’azienda di ritirare la procedura di licenziamento per 197 persone e di accettare l’utilizzo di un ammortizzatore sociale. “Infine ci auguriamo che il governo regionale intervenga per salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori di 3G ricercando nuove soluzioni “.

 

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