Soccorso Alpino, passa la legge: Regione finanzierà strutture del Cnsas

È senza dubbio una giornata storica quella che ha visto approvare nella seduta del Consiglio regionale la Legge per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Dal 2001, con la Legge 74, la Normativa nazionale ha previsto che le Regioni si dotassero di uno strumento normativo adeguato per il finanziamento delle Strutture del CNSAS, al fine di garantire l’adempimento dei compiti istituzionali a cui il Corpo è deputato. Ad oggi il Molise era carente di un articolato di Legge in grado di garantire alla collettività un servizio di soccorso in territorio montano ambiente ipogeo e zone impervie, nonché in aree antropizzate rese impervie a seguito di calamità naturali quali sisma o alluvioni. La mancanza assoluta di risorse rischiava di pregiudicare l’operatività del CNSAS con notevole danno per l’intera collettività. Basti pensare agli innumerevoli interventi effettuati negli anni per la ricerca persone disperse in ambiente montano, in cui il CNSAS ha il compito di coordinamento di altri Enti ed Organizzazioni, per il supporto al 118 nel soccorso a persone in tali ambienti, e per tutti gli interventi di Protezione Civile in eventi calamitosi, essendo il CNSAS una Struttura operativa del Servizio di Protezione Civile nazionale. Il primo passo che ha permesso all’amministrazione regionale di affrontare tali problematiche è stata la presentazione di una mozione in consiglio regionale a firma del consigliere Nunzia Lattanzio nel 2013 ad oggetto “Stipula convenzione CNSAS e attivazione servizio di soccorso”. A seguito della votazione a maggioranza di tale mozione è iniziato l’iter che ha poi dato vita ad un progetto di Legge a firma dei consiglieri Nunzia Lattanzio ed Angela Fusco Perrella, “a cui va reso il merito di aver mostrato una encomiabile sensibilità verso le problematiche sociali e di pubblico soccorso che tale Legge affronta”, il commento dei rappresentanti del Soccorso Alpino. Dopo il passaggio nella quarta e prima Commissione consiliare, in cui è stata licenziata senza voti contrari, e fortemente voluta dal presidente Frattura per le finalità a cui era dedicata, la Legge è stata approvata in Consiglio regionale, anche in questo caso senza voti contrari. “La volontà di promulgare questa Legge da parte dell’intero Consiglio regionale con voto unanime è stato un forte e significativo segnale di come la politica possa, e debba essere, al servizio dei cittadini, indipendentemente dai diversi schieramenti politici di appartenenza”, continuano dal Soccorso Alpino. “L’approvazione di tale Legge, infatti, rappresenta una svolta epocale per i cittadini della nostra Regione che ora, al pari di quelli delle altre Regioni Italiane, potranno beneficiare delle competenze tecniche del CNSAS nello svolgimento dei compiti istituzionali a cui è deputato”. Soddisfatta la consigliera Lattanzio che si è vista approvare anche l’Ordine del Giorno relativo al disegno di legge n. 2128 del Senato “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare” e alla Proposta di legge n. 197 “Riconoscimento e sostegno del caregiver familiare, del valore economico – sociale del lavoro casalingo ed iniziative a tutela della sicurezza domestica”, che impegna il presidente della Regione e la giunta regionale ad individuare ogni forma di sostegno utile alla definizione dell’iter legislativo in materia di caregiver familiare. “Ringrazio sentitamente l’assise regionale per aver reso possibile il compimento dell’iter rispetto a temi così importanti – ha dichiarato la Lattanzio – dando segnali fortemente positivi alla regione tutta. Sono fortemente soddisfatta dell’accelerazione dei lavori, anche se giunta nell’ultima battuta di questa consiliatura. Ora i cittadini potranno usufruire di due dispositivi fondamentali sia dal punto di vista sociale che di tutela pubblica”. La Regione quindi riconosce e promuove le funzioni e le attività del Servizio Regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS-SRM) finalizzate:
 all’attuazione della prevenzione e della vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività di montagna;
 all’esecuzione degli interventi di ricerca, soccorso, recupero e trasporto sanitario e non degli infortunati, dei pericolanti, dei dispersi e dei caduti in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente impervio del territorio regionale;
 al concorso nelle attività di soccorso, in caso di eventi calamitosi, in cooperazione con le strutture di protezione civile regionali nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

 

 

 

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