Inquinamento, i cittadini restituiscono le tessere elettorali al Prefetto

«Lavorare e percepire un salario per vivere rischiando di morire di tumore, o rimanere disoccupati e non avere i soldi per vivere». Al dilemma di Taranto e di tante altre città italiane esposte al rischio a causa di scarichi industriali, emissioni in atmosfera, utilizzo di fitofarmaci o inquinamento di aria, acqua, suolo e catena alimentare, si aggiunge il conflitto tra tutela della salute, ambiente e democrazia riproposto da manifestazioni popolari in ogni luogo dove si chiede vanamente alle Istituzioni di salvaguardare la salute dei cittadini. Nella città di Venafro dopo aver sollecitato ripetutamente lo Stato, la Regione, l’ASREM, l’ARPA, la Prefettura e altri Enti o Organi di prevenzione e controllo, ci si sta attivando per restituire le tessere elettorali per denunciare la latitanza ingiusta e immotivata delle Istituzioni. Una protesta plateale in cui il cittadino si priva del diritto di voto per manifestare la propria sfiducia nei confronti di ogni rappresentanza democratica. In poche ore il Comitato ‘Ora basta’ ha raccolto centinaia di fotocopie di tessere elettorali che saranno consegnate al Prefetto di Isernia. Un gesto forte che interroga tutti sul perché una popolazione sia obbligata a ricorrere a forme estreme di protesta così gravi. “Non è accettabile nell’Italia del 2018 – commenta il consigliere regionale Michele Petraroia – che il diritto alla salute possa contrapporsi con il diritto al voto o con il diritto al lavoro. Le Istituzioni hanno il dovere di intervenire, chiarire le proprie responsabilità, illustrare ai cittadini ciò che si sta facendo e confrontarsi con gli amministratori della Piana di Venafro per concordare un programma straordinario teso a riscontrare in tempi certi le sollecitazioni della popolazione locale. Su questi temi ho protocollato un’interpellanza urgente sul ruolo dell’ARPA Molise per capire cosa sia stato fatto e quali attività siano state pianificate sulla tutela ambientale in Molise, sulle ragioni che hanno impedito di recepire la legge nazionale di riforma del sistema di protezione ambientale, n. 132 del 28 giugno 2016, sulle motivazioni del permanere del commissariamento dell’Agenzia e su cosa è accaduto nel rapporto con la Prefettura di Isernia sui controlli ambientali nella Piana di Venafro”.

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