L’ombra dei Sanniti, ecco come cognomi e tradizioni sono sopravvissuti fino ad oggi

Una Conferenza sulle Tradizioni locali, sui rituali e le feste tradizionali molisane è stata organizzata sabato 21 aprile dal Lions Club “Termoli Host” presso una sala del ristorante Giorgione di Termoli. Relatrice dell’incontro, il cui intervento è stato introdotto dalla Presidente Ester Tanasso, la Prof.ssa Paola Di Giannantonio, studiosa di antropologia, tradizioni locali, rituali e feste religiose che ha parlato dei suoi studi, ormai trentennali, di antropologia, la scienza che studia l’essere umano nell’ambito della società sotto gli aspetti sociali, culturali, psico evolutivi, sociologici, artistici, espressivi, filosofici e religiosi. La Prof.ssa Di Giannantonio ha inoltre osservato come ciascuno di noi, prima di intraprendere il processo di acculturamento scolastico, sia arricchito da innati archetipi ancestrali e rituali, sedimentati nel DNA, nel corso della nostra evoluzione. La cultura popolare che apprendiamo in famiglia custodisce questi archetipi che sono frutto di una storia millenaria.Questi archetipi ancestrali rappresentano una forma preesistente e primitiva di pensieri, idee innate dell’inconscio umano di derivazione mitologica, forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell’essere umano che risalgono fino al neolitico. Le strutture dei miti, delle religioni umane, della cultura orale e delle fiabe popolari, riscontrano una comunanza di significati fra i vari popoli. La Di Giannantonio ha parlato delle origini dei Sanniti e in particolare dei Frentani e dei Pentri che vivevano nell’odierno Molise. Le popolazioni Sannite erano di origine Sabina. I popoli Sabini sopperivano all’eccessivo incremento demografico inviando i loro giovani a colonizzare nuove terre, di qui l’occupazione dei territori dell’Abruzzo e del Molise. I Sabini a loro volta provenivano dalla Mezzaluna fertile, l’antica Mesopotamia, la zona di territorio occupata dall’Iraq, dall’Iran e dalla Siria. In questi territori alla fine della glaciazione fu possibile praticare l’agricoltura. Con il progressivo scioglimento dei ghiacci fu possibile colonizzare anche le zone dell’Anatolia e dell’Adriatico. I Sanniti erano abili agricoltori ed allevatori, nei loro rituali la terra era identificata con la donna, il seme con l’uomo. Il toro era considerato un animale sacro probabilmente per i suoi caratteri legati alla fertilità e perché indispensabile per il lavoro dell’uomo nei campi. Per questo motivo i buoi, le vacche e i vitelli risultano protagonisti nelle feste patronali di molti comuni molisani come Larino, San Martino, Ururi, Portocannone e Chieuti. Sempre per questo motivo le radici delle parole toro, vacca, vitello sono riscontrate nei nomi di molti cognomi e comuni molisani. Chiarissimi riferimenti alla fertilità si riscontrano nelle ricette culinarie della nostra tradizione popolare. Negli “Altari di san Giuseppe” ad esempio, allestiti il 19 marzo, in molti comuni molisani sono presenti pani, ciambelle, taralli della sposa, biscotti salati circolari che fanno riferimento alla fertilità della donna, mentre filoni, caciocavalli e scamorze richiamano la fertilità maschile. I fagioli, i ceci, le lenticchie vengono spesso posizionate sotto la tavola per ricordare sempre la fertilità dei semi e della terra. L’uso in cucina e nei piatti delle uova, del gallo della gallina e del brodo sono un ulteriore richiamo alla fertilità. Il gallo in particolare era anche utile per percepire il trascorrere dei giorni. Gli antichi riti venivano celebrati a ridosso dell’equinozio di primavera e del solstizio di estate per propiziare l’arrivo del caldo e dell’equinozio di autunno per propiziare la semina, su questi riti si sono in seguito innestate le feste patronali di matrice cristiana. Il lancio in mare di una corona di fiori bianchi durante la processione a mare di San Basso a Termoli alla presenza del santo e del vescovo, come l’usanza di non fare il bagno, richiamano anch‘essi antichi riti ancestrali. Nel corso della serata è stato visionato anche un filmato di una processione a cavallo che si svolge ogni anno a San Martino in Pensilis per la festività di San Biagio, presso una cappelletta diroccata dedicata al santo che si trova nella proprietà della famiglia Tanasso. In tale occasione è di buon auspicio raccogliere e conservare i sassolini che si trovano in prossimità della cappella. Secondo la tradizione questi sassolini se ingoiati dovrebbero sciogliersi e portare beneficio alla gola. La Presidente Ester Tanasso e i soci del Lions Club “Termoli Host” ringraziano la Prof.ssa Paola Di Giannantonio per l’interessantissima conferenza sulle origini delle nostre tradizioni popolari e culturali, tradizioni che accomunano i molisani a molti altri popoli in uno spirito comune di fratellanza e di pace.

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