Palpeggia una donna lungo la via Matris, il nigeriano: ‘Non l’ho toccata’. Il 36enne resta in carcere

Ore 15.30. Il giudice del Tribunale di Campobasso Maria Rosaria Rinaldi ha convalidato l’arresto del 36enne nigeriano E.I. finito in manette il 4 maggio ad opera degli agenti della Polizia di Stato con le accuse di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale, per aver palpeggiato una donna lungo la via Matris a Campobasso e aver successivamente reagito contro i poliziotti che volevano accompagnarlo in Questura. L’udienza nella tarda mattinata di oggi, nella casa circondariale del capoluogo, dove l’extracomunitario è stato ascoltato dal magistrato in presenza del suo avvocato Claudio Di Pietro. L’uomo, che si è espresso in parte in italiano e in parte in inglese per farsi comprendere, avrebbe respinto le accuse degli inquirenti, sostenendo di essersi avvicinato alla donna, che pare conoscesse di vista, solo per parlarle ma negando di averla toccata. Secondo la testimonianza e la relazione degli agenti, invece, il 36enne si sarebbe improvvisamente avvicinato alla donna che stava effettuando la consueta passeggiata pomeridiana in compagnia del suo cane, palpeggiandole il seno con entrambe le mani. La vittima delle molestie sarebbe fuggita via urlando e allertando la Polizia che è giunta con una Volante sul posto, dove gli agenti con non poche difficoltà, aggrediti dal nigeriano, sono riusciti successivamente a fermarlo, disponendone il provvisorio trasferimento al reparto di Psichiatria dell’ospedale Cardarelli col supporto dei medici del 118. Dagli esami pare si trovasse sotto effetto dell’alcol e, probabilmente, di sostanze stupefacenti. Nelle prossime ore potrebbe essere trasferito nel carcere di Teramo dove è presente una sezione specifica per questo tipo di reati (violenza sessuale e simili). Il 36enne, senza fissa dimora, è giunto in Italia dal Libano nel 2011 come rifugiato. Dopo una prima fase d’accoglienza, aveva iniziato a lavorare sulla costa prima di trasferirsi in Germania, per poi rientrare in Molise nel 2014. Dopo aver svolto altre mansioni, da poco era rimasto senza lavoro. Di recente si era reso protagonista di un altro episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Molto probabilmente, secondo quanto riferito dal legale, sarà disposto il rimpatrio volontario assistito.

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