Geometra accoltellato, la comunità riccese sotto shock. I responsabili due giovani ‘balordi’

Ha destato grandissimo sconcerto nell’opinione pubblica locale l’episodio che si è verificato la notte fra sabato e domenica a Riccia, al termine del Folk Festival, nei pressi dell’abitazione di un dipendente comunale, vittima di un agguato e accoltellato tre volte dai suoi aggressori. In carcere con l’accusa di tentato omicidio in concorso sono finiti A.C., 24enne soprannominato ‘Lucignolo’ e residente a Riccia, e G.P. 25enne residente a Campobasso legato a Riccia per motivi familiari (nel comune fortorino vive la nonna), entrambi incensurati. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, i tre avrebbero avuto un primo incontro in paese nel corso della manifestazione, sembrerebbe che l’argomento di discussione sia stata la richiesta di un lavoro presso il Municipio in quanto A.C. già in passato avrebbe svolto alcune mansioni a tempo. Probabilmente il presunto diniego da parte del dipendente comunale, geometra 37enne, avrebbe scatenato la rabbia del giovane, che al termine del festival – fra le 3 e le 4 di notte – in compagnia dell’amico lo avrebbe seguito sotto casa. La discussione precedente sarebbe quindi proseguita e ben presto sfociata in una colluttazione, durante la quale il 24enne avrebbe tirato fuori un coltello con una lama di 17,5 centimetri – abbandonato successivamente in un tombino nei dintorni – e avrebbe colpito il geometra tre volte, all’addome, all’altezza del fegato e alla schiena, prima di darsi alla fuga. Proprio perché l’aggressore portava con sè un coltello e le ferite inferte sono state più di una, potrebbe essere contestata l’aggravante della premeditazione. I Carabinieri, allertati e con l’aiuto della vittima, soccorsa intanto dal 118 e trasportata in ospedale, sono riusciti ad individuare i due giovani all’alba: uno si trovava a casa della nonna mentre l’altro presso il poliambulatorio di Riccia per farsi medicare la mano rimasta ferita durante l’aggressione. Presso l’abitazione di uno dei due è stata rinvenuta anche una carabina ad aria compressa marca diana modello 27 cal. 4,5 e con potenza superiore ai 4,5 joule, illegalmente detenuta, posta sotto sequestro insieme al coltello una volta recuperato dai militari. “Non conosco ancora le carte”, commenta al telefono l’avvocato Nicolino Cristofaro, legale di A.C. “Attendiamo l’udienza di convalida”. Udienza di convalida che sarà fissata nelle prossime ore. “Il nostro assistito non c’entra niente – fanno sapere gli avvocati Assunta Sulmona e Giuseppe Fazio, che curano gli interessi di G.P. – Era presente all’episodio per caso. Quella sera era in compagnia dell’altro ragazzo con cui si era incontrato perché vive nello stesso stabile della nonna del nostro assistito e con cui aveva deciso di andare a bere una birra al festival. Lui non sa quale sia l’argomento della discussione. Quando hanno incrociato il 37enne ha assistito al nascere della colluttazione, cercando subito dopo di dividere i due, finendo scaraventato a terra e dandosi perciò alla fuga. Durante la corsa ha allertato i Carabinieri e ha perso una scarpa, senza voltarsi a recuperarla. Dimostreremo che lui non è coinvolto nell’episodio”. Entrambi i giovani sono conosciuti in paese come bravi ragazzi e nessuno riesce a dare una spiegazione di quanto successo. Intanto il dipendente comunale, ricoverato in Chirurgia al Cardarelli di Campobasso, dove gli sono state saturate le ferite, sarebbe fuori pericolo. La lama avrebbe colpito organi vitali senza però danneggiarli.

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