Comunicazione e social, Mantellini: ‘Condizionati da informazioni a bassa risoluzione’

Cos’è la Bassa risoluzione alla quale sono abituate le nuove generazioni e alla quale si stanno abituando le generazioni precedenti, quelle che erano abituate all’alta fedeltà? Questa la linea rossa che ha caratterizzato la seconda serata dell’Aut Aut Festival in piazza Duomo ieri 18 agosto. L’ospite dell’evento è stato l’autore e blogger Massimo Mantellini che ha presentato al numerosissimo pubblico di Termoli il suo ultimo libro ‘Bassa risoluzione’. Una sorta di adattamento alla bassa qualità, così come ha raccontato l’autore, spesso però compensato dallo spostamento del valore su altro: ad esempio le nuove tecnologie per ascoltare la musica sono a bassa risoluzione ma ci permettono di poter ascoltare tutta la musica del mondo. Bassa risoluzione che nel libro di Mantellini si riscontra anche nella comunicazione, nelle notizie e nel linguaggio politico. Una disamina attenta di quelli che sono i nostri tempi e il nostro modo di interagire con la tecnologia e con il presente. Aut Aut Festival questa sera chiude con un doppio appuntamento: il magistrato Giovanni Spinosa che, a partire dalle 21.30, presenterà il libro ‘La repubblica delle stragi’, curato da Salvatore Borsellino e con prefazione di Marco Travaglio. A seguire saliranno sul palco dell’Aut Aut Festival i giornalisti Domenico Iannacone ed Enzo Luongo con ‘L’altro sguardo, la tv in piazza. Viaggio nelle inchieste morali di Domenico Iannacone’. Un viaggio nelle inchieste di Domenico Iannacone che ha conquistato il pubblico, i più autorevoli critici televisivi italiani e le giurie dei più prestigiosi premi giornalistici internazionali, tutti stregati da I Dieci Comandamenti (la sesta edizione è andata in onda quest’anno in prima serata la domenica su Rai Tre ed è in preparazione la settima edizione che sarà trasmessa in autunno). Quel viaggio, con le sue lacrime, i suoi tormenti, ma pure sorrisi e volti di persone pulite, continua in Molise, all’Aut Aut Festival di Termoli. Il giornalista e autore racconta la sua storia e quella delle sue inchieste morali in un incontro confidenziale, vero e suggestivo. Chi sono, che significato hanno, che speranza custodiscono i “Dieci Comandamenti”? Come nascono, come crescono? Che segni lasciano? Che rischio comportano? Domenico si racconta affiancato da Enzo Luongo in una serata che mette insieme teatro e televisione. In scena una chiacchierata tra due giornalisti convinti che l’informazione non abbia a che fare soltanto con il Palazzo, ma che nella piazza, “nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi” si scontino per davvero gli errori e l’indifferenza del Palazzo.

DOMENICO IANNACONE
Domenico Iannacone inizia la sua carriera giornalistica in Molise, la sua regione, collaborando con diverse emittenti locali. Dal 2001, anno in cui approda alla Rai, al 2003 lavora nella redazione del magazine Okkupati su Rai 3. Sulla stessa rete diventa inviato, dal 2004 al 2008, per la trasmissione Ballarò e nel 2007 per W l’Italia di Riccardo Iacona. Dal 2007 è tra gli autori del programma Presadiretta. Vince tre volte il Premio Ilaria Alpi nella sezione “Miglior reportage italiano lungo”: nel 2008 con Il Terzo Mondo, sul quartiere napoletano di Scampia; nel 2010 con Il Progetto, ovvero Storia di un’Italia incosciente, racconto sull’elusione delle leggi e sulla sicurezza; nel 2011 con Evasori, inchiesta sull’evasione fiscale. Nel 2013 con I dieci comandamenti, su Rai 3, si cimenta per la prima volta in un programma tutto suo che è giunto quest’anno alla sesta edizione. Il documentario “Lontano dagli occhi”, al quale ha partecipato Andrea Camilleri, ha vinto nel giugno 2017 tre importanti riconoscimenti internazionali: il premio Miglior Reportage europeo al Civis Mediaprize di Berlino, il premio come miglior documentario internazionale della categoria “Non fiction / Social Issues” al Realscreen Award di Los Angeles e il premio speciale della giuria “Peace Jam” al 57º Festival de Télévision di Montecarlo. “Non c’è dubbio: fra le non poche proposte suggerite da Raitre, la più stimolante resta quella di Domenico Iannacone, «I dieci comandamenti». Nessun format da spacciare come novità, nessuna «invenzione di nuovi linguaggi» (come dicono sempre i presuntuosi): il mestiere, solo il mestiere (Aldo Grasso).

ENZO LUONGO
Ha esordito lavorando nelle radio, dalle locali a Rds. Poi la tv, dalle emittenti molisane (Telemolise e Teleregione) e fino alla collaborazione con la trasmissione ‘I dieci comandamenti’ di Rai Tre. È stato direttore di giornali quotidiani e periodici (tra questi Primo Piano Molise e La Voce). Dal 2003 al 2017 ha lavorato all’agenzia Ansa. Ha pubblicato i libri “Grazie tante” e “Il Molise non esiste.”

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