Agente aggredito in carcere, Di Giacomo: ‘Ormai i detenuti fanno ciò che vogliono’

Poteva trasformarsi in una tragedia l’aggressione subita dal giovane agente della Polizia Penitenziaria nell’infermeria del carcere di Campobasso da parte di un noto pregiudicato campobassano. E’ quanto affermato dal sindacalista Aldo Di Giacomo nel corso di un incontro con la stampa davanti la casa circondariale di via Cavour per denunciare la situazione ormai insostenibile all’interno degli istituti penitenziari. “Sta meglio – ha informato Di Giacomo – ma è ancora ricoverato in ospedale. Se non fosse intervenuto un altro detenuto a fermare l’aggressore non so come sarebbe andata a finire”. Il 35enne, secondo il racconto del sindacalista, avrebbe aggredito l’agente dopo essersi visto negare un farmaco che probabilmente non poteva ricevere in quel momento, colpendolo violentemente al volto e continuando ad infierire con calci e pugni mentre il giovane in divisa era rimasto a terra. “Non è più solo un problema di organico – ha continuato Di Giacomo. – “E’ il sistema carcerario che va riformato. Deve essere rimesso al centro dell’obiettivo il principio rieducativo. Siamo arrivati a un punto in cui i detenuti possono fare tutto e pretendono di fare tutto. Gli ultimi dati nazionali sono allarmanti: 700 telefonini e 11 chili di droga ritrovati nelle carceri. Il Governo deve intervenire e il sindacato farà le dovute pressioni. Nelle prossime settimane inoltre incontrerò l’amministrazione carceraria del capoluogo. Simili episodi danneggiano anche quei detenuti che vogliono svolgere con zelo il loro percorso di recupero”.

Exit mobile version