Antonio Casolino, il molisano che ‘può far crollare l’Inps’ a suon di bracciate

Ha 91 anni ma il mare non lo direbbe. Per tenersi in forma e rallentare il declino fisico e cognitivo non gli basta camminare, lui ama nuotare. Due ore al giorno. E ogni tanto ci “butta” dentro una competizione in qualche parte d’Italia, tanto per controllare che non sia troppo invecchiato. Una sfida più con se stesso che con gli altri. Se si vuole, un esempio per tanti “over” o senior. Bè, certo, Antonio Casolino, di Termoli, il nuoto lo pratica da decenni, anzi probabilmente da sempre. Negli anni ’50 e ’60, infatti, ha partecipato a tre maratone dell’Adriatico ed è stato il primo e unico uomo ad attraversare il lago artificiale del Liscione lungo 8 km. Detentore di tre titoli mondiali e tre titoli europei in vasca, è stato anche campione del mondo in acque libere nella 3 chilometri M75. La sua vita fatta di record gli è valsa il riconoscimento da parte del Capo dello Stato di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. L’ultima copertina in termini sportivi se l’è guadagnata il 26 agosto alla 2 Km della 36° Nuotata del Golfo (Manfredonia), in cui è arrivato 35esimo ed è stato applaudito come vincitore morale della competizione. Sempre questa estate ha preso parte alle traversate di Ancona il 14 luglio (1852 metri gara di mezzofondo denominata Miglio del Passetto), di Vasto il 21 luglio (3 km del Trofeo di nuoto Città di Vasto valida per il campionato italiano di mezzofondo in acque libere), di Porto Recanati il 29 luglio (2,5 Km Gran Prix di mezzo fondo) e di Fano il 14 agosto (gara mezzo fondo Nutata Longa, Associazione sportiva Fanum fortuna e nuoto). La sua popolarità e la sua longevità hanno attirato l’attenzione de Il Fatto Quotidiano, che oggi gli ha dedicato un articolo, indicandolo come “l’uomo che può far crollare l’Inps”. “Se tutti noi imitassimo Antonio Casolino e riuscissimo a fare delle gare in mare aperto, si creerebbe una moltitudine di anziani con una longevità prossima al secolo di vita“, scrive l’autore dell’articolo. “Dal punto di vista sociale quasi certamente ci sarebbe l’implosione dell’Inps con tutte le relative conseguenze: le pensioni previste, quelle da pianto diventerebbero da fame nera e gli anziani dei poveri straccioni. Forse è meglio che Antonio Casolino rimanga un’eccezione, una rarità, un fenomeno unico“. Ovviamente il passaggio dell’articolo è ironico, seppure cinicamente vero, ma si sa che il problema principale non sono gli anziani bensì il calo delle nascite e la disoccupazione giovanile (e il precariato) che, così come è impostato il sistema contributivo italiano, a fronte dell’allungamento della vita media, creano squilibrio nelle casse previdenziali, imponendo allo Stato una continua revisione dell’età pensionabile e delle retribuzioni delle pensioni.

(fonte ilfattoquotidiano.it)

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