Violenza di genere, ok modifiche alla Legge. Manzo critica: ‘Manca parere degli organi competenti’

I lavori in IV Commissione

La IV Commissione consiliare di Palazzo D’Aimmo ai Servizi sociali, presieduta da Quintino Pallante, ha dato parere positivo al testo coordinato, presentato dal relatore del provvedimento, la consigliere Paola Matteo, delle due proposte di legge presentate, rispettivamente, dalla giunta regionale e dai consiglieri Matteo, Calenda, Aida Romagnuolo, Scarabeo, Micone, Di Lucente, D’Egidio, Nico Romagnuolo, Cefaratti, Tedeschi, Scuncio e Pallante, concernenti “modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 13 del 2013 – misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”. Il parere è stato espresso a maggioranza con il voto contrario della consigliera Manzo e quello di astensione del consigliere De Chirico. Il presidente Pallante ha quindi provveduto a nominare, a norma di Regolamento consiliare, il consigliere Cefaratti relatore in Commissione della proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Matteo, Aida Romagnuolo, Calenda, Micone, Tedeschi, Cefaratti, Nico Romagnuolo, Scuncio, Pallante e Scarabeo avente ad oggetto: “legge quadro contro ogni forma di discriminazione per l’affermazione dell’uguaglianza”. Per la PdL di iniziativa dei consiglieri Scarabeo, Di Lucente, Cefaratti, Calenda, Micone, Matteo, Pallante, Scuncio, Facciolla, Fanelli, Tedeschi, Nico Romagnuolo, D’Egidio e Aida Romagnuolo, riguardante l’istituzione del Parco Archeologico Storico Nazionale del sito di San Vincenzo al Volturno, invece, relazionerà in Commissione lo stesso presidente Pallante

Manzo: “Manca il parere degli organi competenti”
“Questa mattina, in IV Commissione, ho votato in maniera contraria alla nuova proposta di legge riguardante la violenza di genere. La legge è figlia di due proposte, una della Giunta e una della maggioranza consiliare, e ha per titolo ‘Misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e allo stalking’. La proposta modifica in alcuni punti la legge regionale del 2013, una legge in cui ho creduto subito, condivisa da tutto il Consiglio regionale e che recepiva la convenzione di Istanbul, un testo fondamentale per il settore. Un testo che elenca le tipologie di violenza: quelle psicologiche, quelle fisiche, quelle sessuali, le molestie, le mutilazioni genitali, il matrimonio e l’aborto forzato e lo stalking. Ebbene, condivido le modifiche tecniche apportate in questa nuova proposta ma non si capisce perché lo stalking debba essere considerato qualcosa di diverso, sembra quasi elevato a violenza di importanza maggiore, quando sappiamo bene che non possono esserci distinzioni tra violenze perché per ogni donna la violenza peggiore è semplicemente quella subita. Aggiungiamo che, dai dati forniti dai centri regionali antiviolenza, lo stalking è tra le tipologie meno denunciate. Certo, sappiamo bene che in questo ambito tante donne scelgono il silenzio, tuttavia non si può elevare lo stalking a violenza di rango superiore. Ma, soprattutto, questa proposta di legge non è partecipata: manca il parere di chi si occupa quotidianamente di violenza di genere, manca il parere della Commissione per le Pari opportunità, quello del Garante delle Pari opportunità, quello del Tavolo di coordinamento regionale. Ora aspettiamo che la proposta sia discussa in Consiglio con la speranza che, intanto, siano almeno acquisiti i pareri di chi la violenza di genere ‘la vive’ ogni giorno.”

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