Tunnel, parola al Consiglio regionale. Toma: “Termolesi privati di scegliere”. Il Comitato: “Tremila ‘no’ contano”

La seduta monotematica a Palazzo D'Aimmo

Il Consiglio regionale è chiamato ad esprimersi sulla variante al Piano Regolatore Generale del Comune di Termoli propedeutica alla realizzazione del tunnel che collegherebbe il porto al lungomare Nord. Il documento atteso al termine della seduta monotematica richiesta dal Movimento 5 Stelle e in corso da stamattina dovrà chiarire il progetto di riqualificazione urbana del comune costiero, che prevederebbe anche un parcheggio sotterraneo sotto piazza Sant’Antonio, che diventerebbe pedonale, e il recupero dell’area degradata di Pozzo Dolce, con un punto verde, un parco giochi e la realizzazione di un auditorium. Il presidente della giunta regionale Dona Toma, a nome dell’esecutivo, sostiene che la mancanza del referendum ha privato i termolesi di scegliere e ha invitato maggioranza e opposizione a impedire l’inizio dei lavori. La seduta è stata convocata prima della scadenza dei 90 giorni utili alla Regione per esprimersi, dopodiché scatterà il “silenzio assenso”, quindi di fatto l’autorizzazione a procedere comunque. Intanto in III Commissione sono stati trasmessi i documenti integrativi richiesti agli uffici comunali per autorizzare il finanziamento da parte della Regione dei 5 milioni di euro previsti per il progetto, mentre altri 14 milioni saranno investiti dalla ditta aggiudicataria. A Palazzo D’Aimmo si sono presentati anche una quarantina di componenti del comitato ‘No tunnel’, il presidente Nino Barone ha sostenuto che il Consiglio deve tenere conto della contrarietà di 3mila cittadini che hanno sottoscritto una petizione e promosso un ricorso al Tar.

 

 

 

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