Mastropietro, dall’inferno delle miniere all’impegno per i corregionali all’estero. Premiato il neo Ambasciatore del Molise nel Mondo

“Altruista nell’animo, riferimento prezioso di tanti molisani ed italiani emigrati in Belgio, molti dei quali minatori nelle miniere di carbone, impegnato con continuità e passione nel campo dell’associazionismo europeo, sempre con il Molise nel cuore”. E’ un passaggio delle motivazioni che hanno permesso a Donato Mastropietro, originario di Cercepiccola, di ottenere l’ambita onorificenza di Ambasciatore del Molise nel Mondo”, conferita alcuni giorni fa dal presidente del Consiglio regionale Micone a quattro persone (le altre sono Luiz Roberto Evangelista, originario di Toro, Luigi Spina, originario di San Polo Matese, e Nicola Scarlatelli, originario di Castel del Giudice). Si tratta di un riconoscimento attribuito a quelle persone di origine molisana che, per meriti accademici, culturali, politici, sociali e professionali, si siano distinte positivamente in paesi stranieri o nelle regioni italiane diverse dal Molise in cui sono emigrate in passato o dove attualmente vivono stabilmente. La cerimonia per Donato Mastropietro all’interno del Municipio di Cercepiccola alla presenza del sindaco Michele Nardacchione e del presidente di Palazzo D’Aimmo Micone, oltre che di diversi cittadini, durante la quale è stato consegnato al “neo ambasciatore” un’opera dell’artista-artigiano Fernando Izzi, di Torella del Sannio, che rappresenta un globo con al centro il Molise. Nato a Cercepiccola, Donato Mastropietro all’età di quindici anni, nel lontano 1956, insieme alla famiglia raggiunse il padre minatore a Souvret, un piccolo paese della Regione di Charleroi. Nelle sue parole, le emozioni, le paure, le speranze di un ragazzo che non si è mai dato per vinto e che non ha mai dimenticato le sue radici: “Vidi la miniera in cui lavorava mio padre dal 1948, intorno ad essa una collina, un accumulo di terra e rifiuti di carbone. Mi spaventai e le lacrime scorrevano sul mio volto. In seguito, fui sorpreso nell’incontrare tantissimi Cercepiccolesi e altri molisani riunitisi nelle cantine, nelle baracche sparse intorno al pozzo numero 6 Périer. Ho vissuto insieme a tutta questa brava gente all’ombra della miniera, mi sono nutrito delle loro esperienze, delle loro ansie, leggevo lo spavento nei loro occhi in seguito alla terribile sciagura di Marcinelle. Un trauma per tutti. E in quel momento ci siamo resi conto dell’immenso pericolo che quotidianamente i nostri padri affrontavano nelle viscere della terra”. Non voleva essere un peso per la sua famiglia, soprattutto dopo che il padre si ammalò di silicosi, e insieme al fratello, a soli quindici anni, iniziò a lavorare nelle fabbriche siderurgiche. La sera, poi, frequentava i corsi della scuola serale di Trazegnies e di Courcelles, nel tempo libero aiutava tanti immigrati italiani e molisani nelle più disparate necessità: scrivere e tradurre lettere in francese, consigli su come comportarsi con i superiori, supporto alle famiglie da poco trasferite in Belgio. “Nel 1974 la svolta nella mia vita, avevo superato un concorso presso il Segretariato Generale del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea. Naturalmente dovetti trasferirmi a Bruxelles e lasciare un pezzo del mio cuore nella Regione di Charleroi in cui si era svolta parte della mia infanzia e della mia adolescenza”. Nel 1996, in occasione della commemorazione del cinquantenario dell’Accordo Italia/Belgio firmato nel 1946, promosse in Belgio il primo incontro con una delegazione del Comune di Cercepiccola, per rendere omaggio agli emigranti molisani. E da allora, insieme al fratello Antonio, continuò ad organizzare eventi per non disperdere le tradizioni, le radici, lo spirito molisano, fondando l’Associazione Campomolise, di cui è ancora Presidente. Tra le tante iniziative dell’Associazione Campomolise, si ricordano in particolar modo il viaggio a Marcinelle, a Blegny Mine e alla centrale di Tihange (provincia di Liegi) per fare conoscere da vicino le miniere; il Sessantesimo anniversario dell’emigrazione italiana in Belgio 2006; la targa omaggio alle vittime della sciagura di Marcinelle inaugurata il 16 novembre 2013 e depositata nel museo della memoria della cittadina belga; la Pasquetta Molisana nel 2010; le feste annuali della “Primavera Molisana” che riunisce molisani, belgi e francesi. Ancora, le feste di beneficenza e le raccolte fondi in favore dei terremotati della scuola “Jovine” di San Giuliano di Puglia, de L’Aquila, dell’Umbria. “A Donato Mastropietro va la nostra gratitudine ed il nostro affetto per il suo impegno nel mantenere viva la memoria e il sacrificio dei nostri emigrati, in particolar modo del ricordo dei minatori morti nella tragedia di Marcinelle, testimone ed esempio in Belgio ed in Europa dei migliori valori di molisano ed italiano”, commenta la consigliera regionale Micaela Fanelli. “Un ringraziamento sentito ai membri dell’Associazione Campomolise per aver avanzato collegialmente la candidatura del loro Presidente, che rende ancora più preziosa la sua designazione, espressione di un gruppo di persone che da anni gli riconosce il giusto merito per il suo grande e prezioso lavoro”.

Exit mobile version