Infiltrazioni della mafia nell’economia molisana, in due anni di indagine individuati modalità e settori “fertili” per la malavita organizzata

A febbraio presentazione della prima Relazione dell’Osservatorio Antimafia del Molise

Le mani delle mafie sul Molise. Negli ultimi anni associazioni e pezzi di istituzioni hanno lanciato questo allarme facendolo percepire ai cittadini molisani come un realtà ormai consolidata, al fine di non restare sordi all’appello di reagire ai tentativi della malavita organizzata delle regioni limitrofe di creare ponti pericolosi con questo territorio. Dagli interramenti di rifiuti pericolosi, le cui testimonianze e i dubbi sollevati sono stati riportati in un libro-inchiesta da Paolo De Chiara, al business dell’eolico, su cui hanno acceso i fari personaggi locali come Michele Petraroia, passando a fenomeni legati al riciclaggio e allo spaccio di stupefacenti, evidenziati peraltro da inchieste della magistratura, il tema delle infiltrazioni è un problema sia del passato, sia del presente e soprattutto del futuro del Molise. Basti pensare alla relazione del Procuratore Generale della Corte d’Appello nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, quando in un passaggio ha denunciato presunti episodi di voto scambio con stile mafioso in provincia di Isernia nel corso delle scorse elezioni regionali, su cui la magistratura sta facendo luce. Ma dove e in quali settori le mafie possono colpire in una regione come questa molte persone ancora se lo chiedono, così come si chiedono quale siano la situazione attuale e le misure che si stanno adottando, o si dovrebbero adottare al più presto. Ecco perché a metà febbraio sarà presentata la prima Relazione dell’Osservatorio Antimafia del Molise, presieduto dal professore Vincenzo Musacchio. Una fotografia di circa ottanta pagine, con nota introduttiva di Franco Roberti (già Procuratore Nazionale Antimafia), delle infiltrazioni della criminalità organizzata in Molise con un’indagine analitica per gli anni 2017 e 2018. C’è stata una lunga attività di studio in collaborazione con ricercatori della LUISS di Roma e dell’Università Statale di Milano, con riunioni e confronti con le massime autorità italiane in tema di lotta alle mafie. L’Osservatorio ha esaminato le relazioni semestrali della DIA e quelle annuali della DNA confrontandole con i dati dell’Agenzia Nazionale per le Confische, con le indagini di polizia, con le attività giudiziarie e con le fonti di stampa. “Un lavoro durato oltre un anno – spiega Musacchio – nel quale abbiamo anche analizzato i flussi criminosi provenienti da Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le quattro regioni di tradizionale radicamento mafioso. Il Rapporto è stato inviato ai Presidenti dei tre Tribunali molisani, ai tre Procuratori della Repubblica, al Procuratore Generale Guido Rispoli, al Presidente del Tribunale per i minorenni, al Procuratore della Repubblica per i minorenni e al Presidente del Tribunale di Sorveglianza. Ha ottenuto il parere positivo dell’attuale Procuratore Nazionale Antimafia e la nota introduttiva del precedente poiché gli atti riguardavano per la maggior parte il suo periodo di dirigenza. La relazione ha visto ampio consenso da parte degli esperti della materia soprattutto per la parte riguardante la convergenza sull’impianto delle analisi comparative e delle proposte de lege ferenda. Questo metodo di lavoro si è ispirato alla massima condivisione, pur nella diversità delle posizioni e degli orientamenti presenti in chi studia le mafie. Il nostro scopo è di provare a fare chiarezza su un argomento particolarmente complesso evitando il più possibile un’immagine conflittuale della politica nella lotta alle mafie in Molise”. Il documento analizza nel dettaglio: le infiltrazioni in Molise per territorio, settore e gruppo criminale; le modalità d’infiltrazione in campo economico e nella politica e infine dipinge un quadro generale dei settori a più alto rischio. Alla presentazione del documento ai cittadini molisani, ci sarà la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia in quegli anni, Franco Roberti. Nei prossimi giorni, l’Osservatorio Antimafia del Molise curerà un’apposita scheda di sintesi sul documento che sarà pubblicata sul sito nella sezione notizie (http://osservatorioantimafiamolise.mozello.it/ ). Il lavoro sarà presentato a maggio a Napoli al XXV° Vertice Nazionale Antimafia. “Ai molisani chiedo di non commettere l’errore di ritenere che da noi le mafie non ci siano, per cui li invito tutti alla presentazione che terremo a Campobasso proprio per informarli con dati concreti e fondati su analisi scientifiche”, ha aggiunto Musacchio. “Sottovalutare il pericolo d’infiltrazioni mafiose in Molise sarebbe l’errore più grande che possiamo commettere con gravi conseguenze per noi e per i nostri figli. Antonino Caponnetto era solito dirmi come la mafia fosse una realtà da non sottovalutare mai neanche nei momenti di maggiore quiete. I molisani in questo momento ignorano e sottovalutano la presenza delle mafie e fanno male, molto male”.

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