Decreto ‘Sblocca cantieri’, Iorio:” La Giunta regionale porti a Roma le istanze del Molise”

Infrastrutture al collasso, opere incompiute, cantieri che non partono. Nel dibattito nazionale si sente
parlare sempre più incessantemente del decreto “Sblocca cantieri” che potrebbe approdare nei prossimi
giorni sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Il Molise da tutto questo dibattito è completamente assente.
Eppure la nostra Regione avrebbe diversi motivi per inserirsi nella questione dello sblocca cantieri.
Abbiamo ad esempio l’Autostrada del Molise per la quale il centrodestra ha speso anni di iniziative e
progettazione. Eppure l’opera è stata archiviata con troppa facilità dall’attuale assessore ai Lavori Pubblici
che ha sposato subito l’idea del centrosinistra che predilige una superstrada a quattro corsie. Il che
significherebbe, nella migliore delle ipotesi, almeno altri 30 anni di progettazione finanziaria.
Ci sarebbe anche il Lotto zero per il collegamento di Isernia verso l’Abruzzo, ed ancora il completamento
dell’Auditorium di Isernia rimasto non finanziato da almeno sei anni. E che dire dell’interporto e del porto
di Termoli? E la galleria di Colletorto rientrante in un progetto più ambizioso come la Circumlacuale per
dare una opportunità di collegamento alla Valle del Fortore?
Insomma, si tratta solo di alcuni esempi che testimoniano come il Molise abbia tutte le caratteristiche e la
necessità di rientrare nello Sblocca Cantieri, eppure sembra che si è ben lontano da queste necessità. Forse
allora sarebbe il caso di riflettere meglio e di condividere le cose da fare per la nostra regione. E’ vero che
destra e sinistra non assumono più il significato di una volta, ma le grandi realizzazioni non possono subire
sostanziali variazioni a seconda di chi governa. Altrimenti, ricominciando sempre daccapo, si corre il rischio
di perdere l’obiettivo principale che dovrebbe essere il rilancio della regione e magari dovremmo esultare
per 10 milioni di euro su tutte le strade molisane e sufficienti, forse, al rifacimento di qualche cunetta.
E allora forse sarà il caso di affrontare la questione in Consiglio regionale in occasione del dibattito per la
prossima approvazione del Documento di Economia e Finanza.

Exit mobile version