Raffica di furti al condominio di Papa Giovanni XXIII, la “bassa manovalanza” della droga colpisce col buio

Ore 10. Hanno approfittato delle prime ore del buio del pomeriggio di domenica, quando probabilmente molte famiglie erano fuori casa, a fare una passeggiata “fuori porta” o invitati dal parente di turno. Hanno forzato il portone di ingresso di una palazzina di via Papa Giovanni XXIII, a Campobasso, che non affaccia direttamente sulla strada principale, di modo che non potessero attirare l’attenzione di automobilisti di passaggio. In pochi minuti sono saliti ai primi piani del condominio, forzando le porte d’ingresso di alcuni appartamenti. Un lavoro apperentemente frettoloso, in alcuni casi i ladri – al momento ignoti – non sarebbero riusciti nel loro intento, in almeno un episodio invece i “topi” avrebbero messo piede all’interno di un’abitazione mettendola a soqquadro. Un bottino magro, forse qualche oggetto prezioso lasciato incustodito, anche perché i malviventi sarebbero stati disturbati dall’intervento di uno dei residenti, insospettito dai rumori, che avrebbe lanciato l’allarme, mettendo in fuga i visitatori indesiderati. Nel giro di qualche minuto dopo la segnalazione è giunta sul posto una Volante della Polizia di Stato insieme a personale della Scientifica al fine di rilevare eventuali impronte o altri elementi utili alle indagini. Diversi condomini sono stati ascoltati dagli agenti per verificare se gli stessi abbiano notato presenze sospette. E’ molto probabile che si tratti di ladri non professionisti, intenzionati ad accontentarsi anche di pochi spiccioli pur di non chiudere la giornata con le tasche vuote, puntando su un palazzo qualunque e affidandosi alla buone sorte, magari “ci scappa” il colpo fortunato. Fra le ipotesi più accreditate quella secondo cui gli autori dell’episodio rientrino nella bassa manovalanza della droga, mossa dal bisogno impellente di racimolare quattrini per acquistare e assumere stupefacente. Fatti di questo tipo, infatti, sono già noti a Campobasso e negli ultimi mesi sono balzati fuori con alcune operazioni antidroga che hanno rilevato come la necessità di approviggionarsi dello stupefacente si collegasse con reati di altro tipo, come furti e rapine, e com’è stato probabilmente anche per l’ultimo caso della settimana scorsa all’Md di via Puglia.

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