Rivolta in carcere, tornata la calma nella casa circondariale di via Cavour. Primi trasferimenti in altri penitenziari dei detenuti coinvolti

Ore 9.45. E’ tornata la calma nella casa circondariale di via Cavour dove nella serata di ieri una cinquantina di detenuti si sono resi protagonisti di una rivolta al primo piano del II settore della struttura (lato via Herculanea), dando fuoco a suppellettili e arredi delle celle, probabilmente per protestare contro le ultime restrizioni imposte dall’amministrazione carceraria. Intanto già da oggi sono stati disposti i primi trasferimenti in altri istituti di pena dei detenuti coinvolti nella protesta, una prassi per evitare che all’interno della struttura possano formarsi gruppi che rischierebbero di turbare l’equilibrio e la tranquillità della popolazione carceraria. Sembrerebbe che uno dei principali promotori della rivolta sia un noto appartenente alla malavita romana, il cui cognome figura anche nell’inchiesta “Mafia Capitale”. Non ci sarebbero state conseguenze per le persone all’interno dell’edificio, è stata allertata un’ambulanza durante il trambusto per un malore avvertito da un detenuto, anche se successivamente i ben informati avrebbero escluso collegamenti con la rivolta. Il dirigente facente funzioni Irma Civitareale ha incontrato gli agenti della Polizia Penitenziaria per verificare la situazione e capire le ragioni dei detenuti. Tantissimi i curiosi che si erano accalcati davanti all’ingresso della casa circondariale, dove erano giunti diversi appartenenti alle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza), Vigili del Fuoco e 118. Continuano ad essere critici sindacati e associazioni per una situazione ritenuta ormai difficilmente gestibile e per un episodio che il segretario Aldo Di Giacomo ha definito prevedibile.

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