Rivolta in carcere, la seconda sezione sarà chiusa. Trasferimento per venti detenuti. Di Giacomo: “Nelle celle non c’è più posto”

La seconda sezione della casa circondariale di Campobasso sarà chiusa, per un tempo indefinito. E’ stato il segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo ad annunciarlo in un incontro con la stampa davanti la struttura di via Cavour, dopo l’ennesina visita nel carcere del capoluogo. La decisione dell’amministrazione arriva a seguito della rivolta scoppiata il 22 maggio, durante la quale venne dato fuoco a materassi e suppelettili, una protesta – secondo sindacato e associazioni – contro le ultime restrizioni imposte ai detenuti. Chiusura necessaria per ristrutture l’ala dell’edificio ma cosa succederà in futuro non è noto. Diversi presunti autori di quella rivolta sono stati trasferiti in altre penitenziari, compreso colui che è considerato il promotore, romano classe ’83, che in passato avrebbe anche tentato l’evasione affidandosi ad appoggi esterni e che sarebbe stato trasferito in un carcere sardo. Rimangono circa una ventina di detenuti nella seconda sezione, che presto verranno distribuiti fra Molise, Abruzzo e Lazio. “Impossibile farli rimanere qui – ha detto Di Giacomo. – Questo carcere soffre di un problema di sovraffollamento. Mediamente ci sono almeno quattro detenuti per cella, se non di più. Questo era un carcere abbastanza tranquillo, nell’ultimo anno si sono verificati episodi che devono far riflettere e necessitano di provvedimenti”. Intanto il direttore del carcere di Isernia, Oreste Bologna, prende in via temporanea il comando della struttura di via Cavour, ma dal 1 giugno la direzione sarà affidata a Rosa La Ginestra, già direttrice della casa circondariale di Larino.

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