Ballottaggio, D’Alessandro e Gravina a “caccia” di consensi. Pro e contro di apparentamenti e intese

A meno di dieci giorni dal ballottaggio, i due candidati sindaci di centrodestra e M5S che si sfideranno il 9 giugno a Campobasso stanno facendo appello ai propri sostenitori e provano a coinvolgere coloro che domenica scorsa hanno sì votato ma nè per D’Alessandro nè per Gravina. Una parte di quest’ultima fetta di elettori potrebbe astenersi dal voto, probabilmente non vedendo in nessuno dei due il candidato ideale vicino alle proprie idee. La restante parte comprenderà coloro che comunque intendono fare una scelta, dividendosi fra indecisi e chi preferisce favorire l’uno piuttosto che l’altro. Ed è soprattutto su di loro che Gravina e D’Alessandro stanno lavorando. Sul fronte alleanze, dopo un primo temporeggiamento da parte del leader dei pentastellati e del sindaco uscente Battista, arrivato terzo, Gravina oggi è categorico: “Non sono previsti apparentamenti“. Di conseguenza l’appello è rivolto direttamente agli elettori, un “dialogo con tutti coloro che vedono il nostro programma come fortemente alternativo al sistema che vuol riproporre il candidato del centro destra su Campobasso“. D’altronde il M5S per statuto non stringe alleanze di coalizione (e probabilmente manco gli converrebbe visto l’alto numero di posti in Consiglio che sarebbe costretto a cedere). Una operazione pensata sulla falsariga di ciò che è successo al Governo centrale – parlando per assurdo, un contratto di governo cittadino – sarebbe possibile solo se non ci fosse via di uscita. In sostanza la Legge, in assenza di accordi scritti prima del ballottaggio, darebbe in caso di vittoria di Gravina il premio di maggioranza a quest’ultimo e il centrosinistra si ritroverebbe comunque con una opposizione risicata (quattro consiglieri del Pd) rispetto ai sei posti che otterrebbe con la vittoria della D’Alessandro (cinque al Pd + uno a Sinistra Progressista). Che genere di accordo non formale potrebbe pertanto nascere col centrosinistra, i cui futuri rappresentanti in Consiglio peraltro saranno quasi tutti ex componenti della giunta comunale fortemente criticata dai grillini nell’amministrazione appena conclusa? Chiaro che Gravina intende rivolgersi direttamente agli elettori che possano preferire lui al centrodestra. Discorso ancora più netto per Io Amo Campobasso, il movimento civico verrebbe “sacrificato” con la vittoria dei pentastellati, visto che lo stesso avrebbe diritto ad un posto in Consiglio solo se sarà Maria Domenica D’Alessandro il futuro sindaco. Liberanome non aveva espresso preferenze durante la campagna elettorale. “Siamo aperti ad ognuna delle forze politiche che intende imprimere un cambio netto a questa città, convergendo col nostro programma”. Quindi al momento non darebbe priorità ai 5 Stelle, salvo garanzie. Chi sorride per ora è la D’Alessandro, che però non sottovaluta l’appuntamento del 9 giugno, al punto da “richiamare” il leader nazionale della Lega Matteo Salvini, che tornerà a Campobasso domani 1 giugno (sarà alle 13.30 in piazza Pepe). La candidata del centrodestra, forte degli oltre 11mila voti incassati domenica, intende migliorare l’ottimo risultato e auspica che l’elettorato “contrario” non le faccia un clamoroso scherzetto.

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