Traffico di auto all’estero, sospeso l’annullamento delle immatricolazioni. Tar: “Acquirenti erano in buona fede”

Il Tar Lazio ha sospeso i provvedimenti di annullamento delle immatricolazioni dei veicoli venduti ai privati nell’ambito della maxi inchiesta della Squadra Mobile di Campobasso diretta dal commissario Iasi e coordinata dalla Procura di Campobasso inerente l’importazione dall’estero e la vendita di veicoli usati, per i quali in modo metodico venivano evase l’Iva e le conseguenti imposte sui redditi. Sono centinaia i provvedimenti di revoca di immatricolazione con obbligo di restituzione di targhe e libretti di circolazione e blocco della circolazione che gli uffici della Motorizzazione Civile hanno inviato agli ignari acquirenti di autovetture che risultavano importate in Italia senza il corretto versamento dell’Iva. Con tali atti, arrivati anche a distanza di tre anni dall’acquisto, la Motorizzazione Civile ha imputato agli acquirenti delle autovetture la responsabilità per l’omesso versamento dell’Iva. In merito si è pronunciato il Tar Lazio, che nelle scorse ore ha pubblicato un’ordinanza attraverso la quale accoglie in via cautelare il ricorso proposto dall’avvocato Salvatore di Pardo, “essendo le deduzioni svolte da parte ricorrente allo stato idonee ad inficiare le determinazioni assunte dall’Ufficio Motorizzazione Civile di Campobasso, quantomeno sotto il profilo del difetto di istruttoria e motivazione, non emergendo dalla documentazione agli atti di causa l’esistenza di una frode ritualmente accertata e contestata al ricorrente dall’Agenzia delle Entrate.” In sostanza il giudice amministrativo, seppur nella fase cautelare, ha ritenuto non provata la responsabilità dei cittadini acquirenti che in buona fede hanno comprato le autovetture soprattutto in considerazione della circostanza che agli atti del processo non vi è un accertamento dell’Agenzia delle Entrate nei loro confronti e che non vi è alcuna documentazione che accerti il loro coinvolgimento in un’eventuale frode fiscale. Si tratta di un primo pronunciamento che avrà un forte impatto visto l’elevato numero di proprietari di autovetture coinvolti nelle diverse province d’Italia. Il Tar ha fissato l’udienza di merito al 25 marzo del 2020, entro tale data Agenzia delle entrate e Ufficio della Motorizzazione dovranno far pervenire una dettagliata relazione amministrativa che spieghi i fatti di causa.

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