Risveglio atroce per Campobasso dopo il tragico incidente in via Ferro: la città piange Gianmarco, il 20enne “simpaticone dal cuore d’oro”

Ore 9. E’ stato un risveglio atroce per Campobasso dopo l’incidente avvenuto ieri sera nella zona industriale che ha strappato la vita ad un giovane di 20 anni, Gianmarco Di Vico. Parenti, amici, conoscenti, questa mattina non fanno che parlare di lui, un ragazzo sempre allegro ma il cui sorriso si è spento sull’asfalto di via Ferro, dove il corpo inerte coperto da un telo bianco ha tenuto incollati per ore gli occhi di chi era accorso sul luogo della tragedia, prima che venisse trasportato all’obitorio dell’ospedale Cardarelli, dove ancora adesso si trova, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Polizia Stradale di Campobasso, che ha effettuato gli accertamenti, ha consegnato l’informativa al sostituto procuratore Giuliano Schioppi, che sta valutando l’eventuale disposizione dell’autopsia.

Il giovane era molto conosciuto e benvoluto in città, e lavorava presso un’officina nel quartiere San Giovanni. Lo scooterone che Gianmarco guidava lungo via Ferro con un altro giovane a bordo, 18enne campobassano, è finito contro la Ford Focus che dal senso di marcia opposto aveva svoltato verso via Carlone, la traversa che passa davanti a La Molisana. Uno schianto terribile, che non ha lasciato scampo al 20enne, che sembrerebbe – ma al momento non c’è conferma degli inquirenti – avesse prestato il suo casco all’altro ragazzo. Sull’asfalto infatti era presente solo un casco. Il 18enne, ricoverato in Ortopedia, avrebbe riportato diverse fratture, in particolare alle gambe, ma salvo complicazioni sarebbe fuori pericolo di vita. Per lui si parla di una prognosi di almeno 30 giorni.

Anche una donna, in stato di schock e con lievi ferite, è stata trasportata in ospedale, sembra che si tratti della conducente della Focus, ma anche su questo si attendono conferme. In queste ore, intanto, tanti amici e conoscenti stanno mostrando la loro vicinanza e il loro affetto a Gianmarco e alla sua famiglia attraverso messaggi sui social network. “Non ci credo.. non ci voglio credere.. la vita è ingiusta“, scrive la cugina su Facebook. “Ti chiamavo piccolo amico. Ora sei il mio piccolo angelo. Il tuo sorriso rimarrà impresso così come la tua disponibilità“, il messaggio di un ragazzo. “Simpaticone bello” e “Ragazzo d’oro” sono alcune degli aggettivi che si trovano qui e là da parte di chi oggi piange insieme alla famiglia. Per molti il commento è comune ai tanti che si sono trovati davanti quell’immagine: “Non ci sono parole“. Forse qualcosa possiamo dirla. Non si può morire, per di più a 20 anni, su una strada del genere. Al di là delle responsabilità, su cui stanno lavorando gli inquirenti, sarebbe forse ora di pensare ad una rotonda. Peraltro considerando la larghezza della carreggiata non sarebbe un disagio neanche per i mezzi pesanti. Via Ferro non è una strada a scorrimento veloce, in quanto zona industriale, ma viene spesso trattata come tale. Peraltro è priva di segnaletica orizzontale. Ci sarebbe bisogno di qualcosa che regoli la viabilità, in particolare all’altezza di via Carlone, dove le auto svoltano o da cui si devono immettere in via Ferro. Diversi gli scontri che si sono verificati in quel punto, ma finché si è trattato di sinistri di poco conto forse gli stessi non hanno fatto molto scalpore. Si è dovuti arrivare ad una tragedia simile per accendere i fari su quel tratto di strada. Come al solito, in questo Paese.

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