“Paolo volato in cielo per una sfortunata casualità”, i familiari del 56enne fugano ogni altra ipotesi sulla tragedia della collina Monforte

Una sfortunata casualità. E’ quello di cui sarebbe rimasto vittima il 56enne Paolo Sangregorio venerdì mattina, precipitato lungo il dirupo della collina Monforte, andando incontro alla morte. Sono i familiari dell’uomo a sostenerlo in una lettera, scritta il giorno successivo ai funerali, tenutisi ieri presso la chiesa di San Giovanni Battista, a Campobasso. Un modo per fugare ogni altra ipotesi diversa dall’evento accidentale. “I familiari – si legge, – per porre fine agli equivoci e ai dubbi, provocati dalle comunicazioni diramate, precisano quanto appresso, al fine di tutelare l’immagine del proprio congiunto. Il fatto di cronaca che ha coinvolto Paolo, provocandone la morte, è da ricollegarsi solo ed esclusivamente ad un episodio di sfortunata casualità e non, come si è voluto ipotizzare, ad atto autolesionistico“. Un chiarimento che gli stessi hanno tenuto fare “per il rispetto che si deve allo scomparso, persona degna di ogni positiva considerazione e dai trascorsi lineari e trasparenti, e a tutti i suoi parenti, amici e conoscenti che lo hanno stimato ed apprezzato“.

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