Torna il mercatino del libro usato contro il rincaro dei testi scolastici, iniziato il periodo di ritiro

Ritorna il mercatino del libro usato a Campobasso, con l’intenzione di costituirsi mezzo di ammortizzazione dei costi della scuola, in mancanza di una legge regionale sul diritto allo studio in Molise che tuteli realmente gli studenti con finanziamenti mirati al welfare sociale di tutta la popolazione studentesca. “Siamo tutti i giorni in piazzetta Palombo a Campobasso dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, ecluso il weekend”, fanno sapere i rappresentanti dell’Unione degli Studenti. “Il periodo di ritiro è iniziato oggi, finirà il 2 settembre e fino al 15 settembre ci sarà il periodo di vendita, nel quale venderemo i libri al 50% del prezzo di copertina, l’80% del ricavato andrà al propietario”.

Le ragioni nazionali.
“Siamo gli studenti e le studentesse che in tutta Italia stanno organizzando e partecipando ai mercatini del libro usato. Nonostante la scuola dovrebbe essere un diritto, dovrebbe essere accessibile a tutti come previsto dalla Costituzione, ci troviamo ogni anno a dover pagare in media tra i 500 e i 600 euro per i soli libri di testo (fonte: Federconsumatori). Questa spesa è eccessiva per noi e le nostre famiglie, quindi siamo costretti ad andare a scuola senza tutti i libri e trovarci svantaggiati nello studio, oppure dobbiamo metterci a lavorare per pagarli: ma come facciamo a studiare ed andare a scuola se metà delle nostre giornate le passiamo al lavoro? Altri di noi invece non ce l’hanno proprio fatta e hanno abbandonato definitivamente la scuola: in tutta Italia uno studente su 5 è costretto a lasciare la scuola prima del diploma, una dispersione scolastica che raggiunge picchi del 33% nel Meridione ed in Sardegna, le regioni dove le condizioni economiche sono più difficili e dove quindi le famiglie fanno maggiori difficoltà ad acquistare tutto il materiale necessario. Tutto ciò è causato dalla mancanza di finanziamenti sufficienti per il diritto allo studio, oltre che dalla vergognosa speculazione delle case editrici: decidono arbitrariamente i prezzi dei libri solo per fare più profitto, cambiano le edizioni senza cambiare realmente i contenuti del libro solo per obbligarci a comprarne di nuovi ogni anno ed attaccare lo scambio di libri usati. Inoltre le case editrici decidono da sole il contenuto dei libri, quindi le cose che impariamo a scuola: quindi impariamo ciò che sta nell’interesse di questi privati, non ciò che ci serve davvero. Ma se la scuola deve insegnarci a cambiare il mondo, e non a riprodurre il sistema che già esiste, dobbiamo decidere noi cosa ci deve essere scritto nei libri. Siamo anche gli studenti che dal 15 marzo in poi hanno invaso le piazze del mondo per protestare contro i cambiamenti climatici e le devastazioni ambientali: ma come facciamo a fermare il cambiamento climatico se nei libri non ce ne parlano? Come fermiamo l’inquinamento se a scuola ci si insegna a costruire impianti inquinanti e non ci si stimola ad immaginare un mondo ecosostenibile? Per questo dobbiamo anche cambiare i contenuti dei nostri libri! Per rispondere a questi problemi abbiamo organizzato i mercatini del libro usato: ci scambiamo i libri a metà del prezzo di copertina. Questa però non è la soluzione al problema: per garantire un reale diritto allo studio a tutti e tutte è necessario che in ogni scuola, per tutti i libri di ogni classe, si attivi il comodato d’uso gratuito dei libri, in modo che nessuno debba più pagare per accedere ad un diritto. Pretendiamo quindi:
-Il finanziamento di una Legge Nazionale per il diritto allo studio in modo da garantire la gratuità di totale dell’istruzione
-L’attivazione in ogni regione del comodato d’uso gratuito per tutti libri di testo per tutte le classi, a prescindere dall’obbligo scolastico
-L’attivazione di una discussione tra il Ministero dell’Istruzione, il Forum delle Associazioni Studentesche e le Consulte Provinciali degli Studenti, al fine di definire delle modalità di controllo pubblico dei prezzi, delle pubblicazioni e dei contenuti dei libri scolastici, al fine di contrastare la speculazione delle case editrici
-La riscrittura di una legge regionale sul diritto allo studio e l’attivazione di processi di consultazione degli studenti e delle studentesse (e delle organizzazioni che essi costituiscono)tramite i canali di rappresentanza.”

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