L’Asrem conferma la chiusura del reparto di Senologia all’ospedale Veneziale di Isernia e una schiera di manifestanti, per lo più pazienti ed ex pazienti della città pentra, si presenta a Palazzo d’Aimmo durante la seduta del Consiglio regionale per manifestare tutto il proprio dissenso. “La salute è un diritto”, affermano con forza i presenti e lo scrivono sugli striscioni con cui hanno accompagnato la protesta. Parole dure rivolte al governatore Toma, costretto a far sospendere l’assise per parlare con i manifestanti e ricevere una delegazione per avviare un confronto. “Devo riportarvi comunicazioni dell’Asrem che non dipendono da me”, ha voluto puntualizzare Toma, parole che non sono certo servite a calmare gli animi.
“Senologia resterà al Veneziale sotto forma di ambulatorio, saranno garantite quindi visite, trattamenti e interventi ambulatoriali. Gli interventi chirurgici complessi saranno gestiti solo al Cardarelli di Campobasso. Ciò per garantire la sicurezza delle pazienti in quanto il personale completo per gli inteterventi è al Cardarelli”. Ma gli utenti non ci stanno e pretendono di essere seguiti e curati ad Isernia, facendo notare come molti casi di intervento sono stati registrati maggiormente nell’area pentra. Il sit-it è stata occasione anche per difendere i Punti Nascita molisani: per ora salvato quello di Termoli dal Consiglio di Stato, resta a rischio quello di Isernia, in riferimento al decreto Balduzzi. Contetazioni fuori dal Palazzo anche verso l’ex presidente della Regione Michele Iorio, da sempre uomo politico di peso a Isernia ma considerato da alcuni manifestanti corresponsabile dell’epilogo in atto. La consigliera Filomena Calenda invece ha appoggiato la protesta, incatenandosi fuori al Consiglio regionale.
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