Fatta la pensilina la “adornano” con una barriera architettonica. E i penalizzati sono sempre i disabili. Comune pensaci tu

Costruiscono la pensilina per permettere agli utenti di attendere l’autobus al riparo ma si dimenticano dei diversamente abili. Poveri loro, sarà stato forse un “lapsus” di chi l’ha progettata, se così vogliamo chiamarlo. La dimenticanza riguarda la fermata di via Sant’Antonio Abate a Campobasso, a qualche decina di metri dalle case popolari e dalla sede della Protezione Civile, dove il tecnico che ha elaborato la piccola infrastruttura ha pensato bene di inserirvi alla base uno scalino di cemento, tanto per mettere in evidenza il suo perimetro rispetto al marciapiedi su cui è collocata. Peccato che così facendo le persone costrette su una sedia a rotelle staranno probabilmente maledicendo questo “monumento alla disabilità”, costrette a prendere un’altra strada se intendono andare oltre o a restare al di fuori dello spazio coperto se non aiutati da qualcuno qualora volessero usufruire del trasporto pubblico. Non è più tempo di mare, ma in un giorno di pioggia come oggi avranno il piacere di farsi il bagno.

E pensare che ieri il Comune ha aderito ad una giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche, con cittadini e amministratori coinvolti in una passeggiata speciale per le strade del centro per sensibilizzare sull’argomento e far provare a chi riesce a camminare sulle proprie gambe cosa significa muoversi in sella ad una carrozzina. La manifestazione, nonostante la presenza del sindaco e di un assessore comunale, rischia di restare uno spot pubblicitario per i politici e un appello che cade nel vuoto, soprattutto se il primo cittadino si fa immortalare su una sedia a rotelle mentre sale e scende lungo le rampe dei marciapiedi del centro ma poi dimentica di allontanarsi e muoversi verso la periferia (ma neanche troppo) dove si assiste a scempi come questo. Se si predica bene e si razzola male che scopo avranno tali iniziative?

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