Puntò la pistola contro detenuto evaso dal carcere di Campobasso, reintegrato l’agente sospeso a febbraio

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha reintegrato l’agente che era stato sospeso dal servizio a febbraio di quest’anno per aver puntato la pistola contro un detenuto evaso dal carcere di Campobasso, bloccato dopo pochi minuti in via Herculanea. Il provvedimento che concede al poliziotto della Penitenziaria di tornare a lavoro è giunto al termine del procedimento disciplinare apertosi nei suoi confronti due giorni dopo l’episodio, verificatosi il 30 gennaio e ripreso in un video amatoriale, condiviso sui social, scatenando le reazioni del mondo del web. La posizione dell’agente sarebbe stata chiarita, probabilmente è stato dimostrato che l’arma impugnata dall’uomo in divisa non era carica e che la stessa era stata puntata contro il detenuto solo per spaventare l’evaso nei concitati secondi immediatamente successivi alla cattura e farlo desistere da altri eventuali tentativi di fuga. Come si ricorderà il detenuto, un romano di origini marocchine, apparentemente costretto a muoversi con un paio di stampelle, dopo essere stato ricoverato all’ospedale Cardarelli, al momento di rientrare nel carcere di via Cavour riuscì a dileguarsi dagli agenti della Polizia Penitenziaria, abbandonando i due strumenti ortopedici e dandosi alla fuga. Un tentativo smorzato dopo una cinquantina di metri, quando tre poliziotti riuscirono a raggiungerlo e bloccarlo. Al giovane, costretto a rimanere seduto a terra prima di essere prelevato e ricondotto nella casa circondariale, venne intimato di stare fermo dall’agente poi sospeso con l’uso della pistola di servizio.

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