Lea, balzo del Molise: superato il Lazio ma resta fra le ultime cinque regioni italiane

Il Molise sale di un gradino nella classifica basata sulla capacità delle Regioni di assicurare i Lea, i livelli essenziali di assistenza e cioè le prestazioni sanitarie che ogni Regione deve assicurare ai propri cittadini. Come aveva già annunciato il governatore Toma, nel 2018 ha raggiunto 180 punti, ben 17 in più rispetto all’anno precedente. Ciò ha permesso al Molise, pur rimandendo fra le ultime regioni d’Italia, di superare il Lazio. Gli indicatori presi in considerazione sono decine. Il punteggio massimo che si può raggiungere è 225 e nel 2018 il Veneto, in testa alla classifica, ha raggiunto 222 punti (erano 218 l’anno prima). Seguono Toscana ed Emilia-Romagna con 220 (erano a 216 e 218), Piemonte a 218 (era in testa con 221), Lombardia con 215 (212), Liguria con 211 (195), Umbria con 210 (208), Abruzzo con 209 (202), Marche con 192 (201) Basilicata con 191 (189), Puglia con 186 (179), Molise con 180 (167), Lazio con 179 (180), Campania con 170 (153), Sicilia con 165 (160) e infine Calabria con 146 (136) che resta l’unica sotto la soglia di livello minimo accettabile di 160. Nella classifica pubblicata da La Repubblica on vengono prese in considerazione le Regioni a statuto speciale. Gli indicatori della cosiddetta “Griglia Lea” sono raccolti in tre macro categorie: ospedale, distretto e prevenzione. Vengono presi in considerazione ad esempio gli interventi per le fratture di femore svolti entro le 48 ore, la quantità di prestazioni inappropriate consumate dai cittadini, l’adesione agli screening oncologici, i tempi di intervento del 118, il tasso di risonanze magnetiche rispetto alla popolazione, i controlli veterinari.

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