Videosorveglianza “monca”, la ditta: “Fase di test”. Il Comune chiede intervento di garanzia alla Regione e prepara altre 21 telecamere

Il sistema di telecamere della città di Campobasso, legato al “Patto per la Sicurezza”, un progetto nato nella passata legislatura regionale e che prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza in 11 comuni molisani, sta mostrando una serie di criticità che l’amministrazione comunale del capoluogo di regione ha già fatto presente ufficialmente all’ente regionale. “Soprattutto dal punto di vista tecnologico, il progetto allo stato attuale non è adatto alle infrastrutture esistenti – ha commentato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina. – In ogni caso, trattandosi, giova ricordarlo, di un appalto regionale, abbiamo scritto alla stessa Regione Molise per chiedere un intervento in garanzia.” Del resto, la stessa ditta che ha realizzato l’impianto ha risposto ad una nota dell’amministrazione comunale specificando testualmente che l’impianto in questione è stato consegnato all’Amministrazione in “Modalità Test e nello stato attuale e pertanto l’impianto è per definizione ancora in uno stadio intermedio e parziale (per quanto avanzato) di realizzazione e può presentare criticità da definire e risolvere in sede di testing/regolazione. Inoltre il contratto impedisce, anche sotto il profilo squisitamente giuridico, l’avvio della manutenzione”. “Bisognerà operare per compiere interventi in grado di migliorare innanzitutto l’infrastruttura esistente – ha aggiunto Gravina – ma poi, come amministrazione comunale, con un altro programma abbiamo previsto l’installazione di altre 21 telecamere di migliore qualità rispetto a quelle esistenti che, soprattutto, non verranno connesse sulla rete Wi-Fi ma forniranno immagini visionabili ogni qual volta le autorità di polizia ne avranno bisogno e ne faranno richiesta.”

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