Calano le temperature e i senza fissa dimora battono i denti. La storia di Abdul, costretto a dormire su una panchina di piazza Municipio

Il cappuccio in testa per coprirsi dal freddo ma anche per nascondere un pò del suo volto al mondo, non far vedere agli altri i segni della delusione di una vita che immaginava evolversi in maniera differente. Una coperta e un sacco a pelo sono le sue armi contro il freddo di novembre, ma ci sono anche alcuni cartoni per improvvisare un letto, un borsello a tracolla per contenere pochi effetti personali, una busta per mettervi chissà cosa. Altro due spalle e due braccia non riescono proprio a portare ma state certi che se Abdul (nome di fantasia) avesse una valigia da riempire e un terzo braccio non rinuncerebbe a girare anche con quella. I suoi pensieri, i suoi rimpianti e le sue speranze gli fanno compagnia su una panchina-fioriera di piazza Vittorio Emanuele II, al centro della “routine” dei campobassani. E’ lì che ha passato la notte. E non è un caso. Ha bisogno di un tetto sotto cui dormire, soprattutto ora che sta arrivando l’inverno e alle persone in difficoltà come lui, senza fissa dimora e dimenticate dalla fortuna, potrebbe andare anche peggio se passassero la notte all’aperto. Lo hanno notato, dal Comune. E gli hanno teso una mano. Abdul, originario del Marocco, da circa 20 anni vive a Campobasso. Separato e padre di un figlio, da quando ha perso il lavoro è entrato in uno dei gironi dell’inferno. Difficile guardare avanti quando stai ancora realizzando quello che ti è successo, soprattutto dopo i 40 anni quando sei in fondo ancora giovane ma non più un ragazzino con energie da vendere e mille progetti in testa. Ma lui ora vuole ricominciare. Ripartire da una casa in cui stare al sicuro. Ecco perché ieri si è posizionato davanti al Municipio. Un’assistente sociale del Comune e l’assessore alle Politiche Sociali Luca Praitano gli sono andati incontro per ascoltare le sue esigenze e mettersi a disposizione. Abdul è stato accompagnato alla Casa degli Angeli, così che almeno la notte potesse dormire al riparo.

Ma quella sistemazione, seppur provvisoria, non era ciò che voleva. Era abituato a dormire in casa, nella sua privacy, ed ora è difficile abituarsi all’idea di condividere una stanza con estranei chissà per quanto tempo, forse di accettare di essere finiti in quella situazione. E da ieri pomeriggio, fino a questa mattina, Abdul era di nuovo in piazza Vittorio Emanuele. La giovane assistente sociale si è ancora spesa per aiutare l’uomo e fargli capire che al momento non c’erano altre soluzioni ma che presto avrebbe potuto ottenere ciò che voleva. E’ stato necessario l’intervento di Polizia Locale e Digos per spingere Abdul a spostarsi perché lì proprio non poteva creare il suo alloggio temporaneo, convincerlo che la Casa degli Angeli è pur sempre un luogo per ripararsi dal freddo e avere la minima assistenza. Pochi giorni, forse qualche settimana e l’inquilino-viaggiatore col cappuccio in testa di piazza Municipio potrà avere un suo alloggio. “Ci siamo attivati per farlo rientrare nel progetto ‘Senza dimora’ che risponde all’emergenza abitativa dei soggetti in difficoltà fino a massimo un anno, garantisce la fornitura di beni di prima necessità e di altri materiali per uso domestico e prevede attività di reinserimento socio-lavorativo“, ci ha spiegato l’assessore Praitano. “Ci siamo messi a completa disposizione, c’è un’assitente sociale che lo segue, terremo sotto controllo la sua situazione. Capisco le sue richieste ma in questo momento è fondamentale adattarsi. Purtroppo non poteva restare lì perché questo vale anche per gli altri. Ma siamo qui per aiutarlo con le possibilità e gli strumenti che abbiamo a disposizione“. Abdul è una di quelle persone che per una fase delal propria esistenza, breve o lunga che sia, rischiano di perdere la loro identità e la loro dignità. Ora potrebbe avere un’opportunità per recuperarle. La dovrebbero avere tutti.

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