Palazzo San Giorgio, via libera alla ricostituzione della Consulta femminile. Sarà allargata a più istituzioni

Approvata con 25 voti favorevoli e un astenuto la mozione di Partito Democratico e Sinistra per Campobasso sulla ricostituzione della Consulta Comunale di Campobasso. “Tuttavia l’Amministrazione Gravina, con un proprio emendamento, prende tempo, vista la volontà, manifestata dall’assessore Felice, di modificare il regolamento che disciplina la Consulta“, aggiungono i consiglieri del Pd di Palazzo San Giorgio. “Ci auguriamo che si proceda in tempi brevissimi (abbiamo ottenuto che non si vada oltre il 31 gennaio 2020) e che l’intenzione non sia di stravolgerne composizione e funzionamento, svilendone il ruolo propulsivo avuto in passato e la natura di articolazione dell’Amministrazione comunale (attualmente è un organo del Comune di Campobasso), che consente alla Consulta di fungere da raccordo tra amministrazione, istituzioni, associazioni e società civile tutta sui temi delle pari opportunità, del contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione“. Con la mozione si impegna sindaco e giunta affinché emanino, in tempi stretti, il nuovo avviso per l’adesione delle associazioni, degli Ordini e, in generale, di tutti gli enti interessati ad aderire alla Consulta Femminile e delle Pari Opportunità e che la stessa possa quanto prima insediarsi a riprendere la proficua attività di promozione della cultura delle pari opportunità e di lotta ad ogni forma di discriminazione e/o violenza, per cui si è caratterizzata in circa un anno e mezzo di vita, previa conclusione della discussione già avviata in commissione consiliare, in modo da consentire la ricostituzione della consulta entro il 31 gennaio 2020. “Il valore della Consulta non è in discussione per quello che può dare in termini di proposte e istanze da portare, da parte delle associazioni del territorio, all’attenzione dell’amministrazione e della società – ha dichiarato in aula l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Felice. – La consulta ha un ruolo propositivo e meritorio e lo sforzo da fare, secondo noi come amministrazione, ora è di coinvolgere in modo ancora più ampio all’interno di questo organismo tutte le istituzioni che operano sulle tematiche femminili, per far sì che non sia un organismo che si occupi solo di organizzare degli eventi. Per questo percorso, va approfondito il discorso nella giusta sede, ovvero la Commissione Pari Opportunità, ritenendo, tra le altre cose, che sia importante anche avere un contributo da parte dei consiglieri di sesso maschile.”

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