Sanità pubblica, passa mozione Pd: pressing su Regione e Ministero per renderla “efficiente e attrattiva”. No a Toma commissario

Si è prolungata fino al pomeriggio la discussione in aula consiliare sulla mozione sulla sanità presentata dai consiglieri del PD in Consiglio Comunale. Alla fine di un articolato confronto la mozione, seppure con un emendamento proposto dal consigliere Antonio Musto del MoVimento 5 Stelle, che riguarda il rapporto dei posti letti tra pubblico e privato, è stata approvata all’unanimità. La mozione era stata originariamente presentata dai consiglieri del PD prima che nei giorni scorsi venisse firmato il Patto per la Salute 2019/2021 tra Governo e Regioni. “Al di là del voto favorevole alla mozione presentata – ha dichiarato il sindaco Gravina – l’emendamento da noi proposto è un modo per circoscrivere il tema ad una visione più concreta di ciò che possiamo proporre per la soluzione dei problemi che il sistema sanitario locale continua a riscontrare e non da oggi. Per questo è necessario tenere ben in mente il passato, le responsabilità che nel silenzio generale si sono accumulate negli anni e non per attaccare qualcuno politicamente, ma per comprendere quali e quanti errori sono stati compiuti da chi ha avuto voce in capitolo in merito di politica sanitaria sul nostro territorio, evitando così di ripeterli. La politica, in una condizione come quella della nostra regione, deve lavorare per garantire il diritto alla sanità pubblica correlando però il tutto a una serie di complessità strutturali, di rapporti tra sanità pubblica e privata, che il sistema non può trascurare.” “Il documento approvato con l’emendamento – ha puntualizzato il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Antonio Vinciguerra – rimane comunque inalterato nel suo complesso e nella sua sostanza principale, ma rende il tutto più commisurato a ciò che sono le nostre reali possibilità come Consiglio Comunale sulla materia. Anche senza questo emendamento avremmo comunque votato a favore, ma le discussioni in aula servono proprio a qualificare nel modo più preciso e credibile possibile il tipo di messaggio che lanciamo come amministratori e parte politica.”

I punti della mozione.
Nella mozione del Pd si impegna il Comune capoluogo nella persona del sindaco a chiedere con forza, al Ministro della Salute ed al Presidente della Regione Molise, ciascuno per ciò che istituzionalmente gli compete, che:
– in conferenza Stato-Regioni si arrivi ad ottenere, per il Molise, le necessarie deroghe ai criteri Balduzzi, deroghe che sono indispensabili per la regione, tenuto conto della sua morfologia, della dislocazione di gran parte dei comuni in zone disagiate o aree interne, delle infrastrutture viarie del tutto inadeguate; ciò anche alla luce del fatto che la previsione
dell’elisoccorso, misura molto costosa e non attivabile sempre (ad esempio, durante le ore notturne o in condizioni meteo proibitive), non è né può essere sostitutiva e risolutiva;
– si scriva il nuovo P.O. non sulla base del solo dato storico, che vede la sanità pubblica ridimensionata e, per questo, poco attrattiva, ma sulla base dell’obiettivo di riportare il SSR pubblico a livelli di efficienza e di qualità tali da renderla attrattiva, così da ridimensionare drasticamente la mobilità passiva e fare in modo che quella attiva sia un vantaggio per la comunità molisana tutta e non solo per gli operatori privati, che la muovono, considerato che la mobilità attiva (che, appunto, riguarda quasi esclusivamente il privato convenzionato) va a beneficio di cittadini che provengono da fuori regione e ha ad oggetto prestazioni, che, oltretutto, non riguardano le patologie tempo-dipendenti;
– ci sia un imponente riequilibrio tra la sanità pubblica e quella privata convenzionata, sia in termini di posti letto – occorre riportare i posti letto per acuti ad una proporzione pubblico/privato che sia dell’80% al pubblico e del 20% ai privati, con effettiva attivazione dei posti letto nel pubblico, – sia in termini di budget previsto, in modo da ripensare alle convenzioni con le eccellenze del privato convenzionato in funzione del pubblico, in un rapporto di sana complementarità;
– si ponga fine alla possibilità di extra-budget per i privati convenzionati;
– si controlli l’appropriatezza delle prestazioni degli stessi, prima di procedere ai pagamenti, riequilibrando la gestione del budget previsto nel fondo sanitario regionale a favore della sanità pubblica;
– si dia corso alle procedure di concorso e ad una seria programmazione che consenta di assumere e assegnare personale in grado di potenziare le strutture ospedaliere pubbliche.

Bocciata la mozione del centrodestra su Toma commissario.
È stata discussa anche la mozione presentata dai consiglieri del centro destra Pascale, Colagiovanni, Tramontano, Annuario, Sabusco, Esposito e Fasolino in merito alla proposta di nomina, come nuovo commissario ad Acta per il Piano di Rientro Sanitario per il Molise, del Presidente della Regione. A conclusione di un ampio dibattito stimolato dagli interventi dei consiglieri comunali espressione delle diverse componenti politiche presenti in Consiglio, la mozione non è passata, infatti, 18 sono stati alla fine i voti contrari e 5 quelli a favore. A motivare la decisione della maggioranza di non votare a favore della mozione è stato lo stesso sindaco Roberto Gravina che ha dichiarato: “Ho ascoltato in occasione di questa discussione odierna, stimolata dalla mozione dei consiglieri del centro destra, una serie di interventi molto concreti da parte di tutti i rappresentanti del Consiglio Comunale, con delle riflessioni che hanno avuto come denominatore comune la volontà, di ognuna delle parti in campo in quest’aula consiliare, di giungere ad iniziative prive di ipocrisia. Tuttavia, – ha specificato il sindaco Gravina – il voto contrario a questa mozione nasce soprattutto dalle novità rilevanti che già in questi giorni ci sono state e che riguardano la firma tra Governo e Regioni per il nuovo Patto per la Salute 2019-21, con tutto quello che ne deriva e che soprattutto ne deriverà nel prossimo futuro. Viene confermato con questo Patto la volontà di aggiornare il Decreto Balduzzi in base alle carenze specifiche dei territori più in difficoltà. Del resto, va sottolineato, che già le scorse versioni del Patto hanno comunque permesso operazioni meritevoli compiute fra l’altro dall’amministrazione regionale in carica come quella dell’apertura del nuovo reparto di Neurologia e Stroke Unit dell’Ospedale “Cardarelli” di Campobasso. Questo per dire che non si è parlato oggi, come il consigliere Pascale ha giustamente chiarito, di una discussione sulle competenze o capacità di assumere un ruolo da Commissario da parte del Presidente Toma, persona qualificata professionalmente, ma si è trattato di un momento di riflessione molto più ampio su quanto dovremo aspettarci dall’attuazione del nuovo Patto per la Salute.”

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