Renato Lalli, ricercatore scrupoloso e genio poliedrico: ricordato lo storico campobassano a 10 anni dalla sua scomparsa

Con un convegno svoltosi presso la sala del Circolo Sannitico di Campobasso, è stato ricordato, a dieci anni dalla sua morte, lo storico Renato Lalli. “E’ stato uno storico di valore assoluto, un ricercatore scrupoloso e allo stesso tempo poliedrico nella sua capacità di approfondimento minuzioso dello studio di fatti e personaggi della nostra storia“, ha detto il sindaco Roberto Gravina nel suo intervento per porgere il proprio saluto e quello dell’Amministrazione comunale.

Abituato a un lavoro di ricerca quotidiano ha lasciato non solo numerose pubblicazioni edite ma un altrettanto cospicuo fondo documentario, utile a livello sia didattico che scientifico per ogni ricercatore. Nel suo lavoro editoriale e di ricerca – ha continuato Gravina – Lalli ha sempre avuto la grande capacità di instaurare un dialogo privo di personalismi con la realtà sociale nella quale si è trovato ad operare, riuscendo, allo stesso tempo, a mostrarsi pronto a raccogliere ogni sollecitazione del mondo intellettuale, un mondo con il quale sapeva confrontarsi partendo sempre dal presupposto della competenza. A dieci anni dalla sua scomparsa è proprio il suo rigore di uomo dedito allo studio, capace di fare opera di divulgazione storica e culturale verso tutti e a tutti i livelli, ciò che ci spinge a tenere sempre ben presente che quella scrupolosità con la quale renato Lalli sentiva di dover interpretare il suo ruolo era figlia dell’importanza che egli avvertiva per i valori dello studio e della preparazione, valori che siamo chiamati a consolidare e trasmettere.” Sono seguiti gli interventi del vicepresidente della Provincia Alessandro Amoroso, della consigliera regionale Paola Matteo, del presidente del Rotary Club di Campobasso Cesare Bitonti, del presidente dell’Istituto Italiano Castelli Molise Onorina Perrella e degli studiosi Rita Frattolillo, Giuliano Camposarcuno (Rotary Club Campobasso), Giulio de Iorio Frisari (Istituto Italiano Castelli Molise), Franco Valente (Istituto Italiano Castelli Molise) e Norberto Lombardi.

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