Gioco d’azzardo, in calo fatturati ed entrate per lo Stato. Nuove misure del Governo poco efficaci contro la ludopatia, cresce il business illegale

Storia di una crisi annunciata in cui le misure adottate dallo Stato hanno generato un unico risultato tangibile: la perdita di fatturato per le aziende del settore e per lo Stato stesso che vede ridurre drasticamente il gettito fiscale. Si è parlato tanto del Decreto Dignità e dei suoi possibili effetti sia sul settore del gambling che sulle casse dello Stato. Se da un lato c’è l’intenzione da parte di tutti (operatori del settore e Stato) di tutelare gli utenti finali, dall’altro ci sono azioni messe in campo che non hanno portato i risultati desiderati. Anzi: spesso il risultato ottenuto è diametralmente opposto a quelle che erano le intenzioni iniziali. Alcune normative presenti nel Decreto Dignità e nella Manovra Economica per il 2020 dovevano da un lato preservare e tutelare gli utenti finali e dall’altra garantire sostenibilità ed entrate fiscali. Il quadro che ne emerge racconta tutt’altro e conferma quanto ipotizzato inizialmente: le azioni messe in atto non contrastano fenomeni – seppur limitati – di ludopatia e non fanno bene alle Casse dello Stato che vedono ridursi di giorno in giorno le entrate fiscali dal Gioco legale. Partiamo da un meno quaranta. Questo è quanto lo Stato perde in termini di entrare dal gettito fiscale. Una somma notevole e alla quale lo Stato difficilmente può rinunciare. Gran parte di questo problema è legato alla Tessera Sanitaria utilizzata per identificare i giocatori e verificarne l’età. Un modus operandi poco gradito sia dagli operatori del settore che dagli utenti finali stessi. Un paradosso se si pensa che le slot machine o i giochi d’azzardo sono di per sé luoghi vietati ai minori di età. Questo comporta un altro aspetto: spesso il giocatore dimentica la propria tessera sanitaria nella slot machine e va via. Data la delicatezza, in termini di privacy, di rintracciare un giocatore, questo contribuisce a rendere più complessa la gestione di una sala gioco. Infine, la Tessera Sanitaria limita tantissimo la possibilità di gioco. Basti pensare ai turisti che arrivano sul nostro territorio e che per forza di cose non hanno una tessera sanitaria. Questo si traduce in utenti scontenti che non possono giocare e mancate entrate anche per lo Stato. Senza considerare che un giocatore, limitato per esempio dalla Tessera Sanitaria, quasi sicuramente non desisterà dal gioco ma si rivolgerà in quei posti o su quei siti – probabilmente – illegali in cui è più facile giocare. Le ultime proiezioni rivelate da Giochidislots non sono di certo incoraggianti: nei giorni a seguire le reti dei principali concessionari italiani segneranno un ulteriore -34%. È necessario un cambio di rotta immediato onde evitare di gettare in piena crisi un settore che fa registrare numeri importanti. Inoltre, senza risolvere le questioni per le quali queste azioni sono state messe in atto. Notevole è in questo senso l’impegno delle aziende del circuito AAMS che voglio da un lato tutelare l’utente con strumenti sempre nuovi e performanti e dall’altro regalare esperienze di gioco (e di lavoro) che siano estremamente positive e soddisfacenti. Si attendono sviluppi e regolamentazioni adeguate affinché non venga penalizzato un settore – e chi ci lavora – che fa da traino allo sviluppo del Paese.

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