Commercio in ginocchio, Confesercenti scrive a Cotugno: “Cancellare le tasse e liquidità immediata alle imprese”

La Confesercenti di Campobasso torna a lanciare un grido di aiuto per le piccole e medie imprese del territorio che a causa dell’emergenza Coronavirus sono ferme e subiranno conseguenze pesanti anche nei mesi a seguire, con rischio di chiusura definitiva per molte di loro. Il presidente provinciale Pasquale Oriente in una lettera all’assessore regionale alle Attività Produttive chiede ulteriori misure per sostenere commercio e artigianato locale con vere e proprie iniezioni di liquidità e annullamento delle tasse.
Gentilissimo Assessore Cotugno,
ho molto apprezzato la decisione assunta dalla Giunta regionale di disporre un contributo di 5mila euro per le piccole e medie imprese presenti sul nostro territorio per dare una boccata d’ossigeno a tutte quelle attività che sono state costrette a chiudere dopo i decreti del Governo emanati in seguito al diffondersi della pandemia determinata dal Covid-19. Ritengo tuttavia che questa misura vada ampliata nelle prossime settimane. Le nostre piccole e medie attività commerciali e artigianali stanno vivendo la peggiore crisi della loro storia ed è per questo che vanno mobilitate tutte le risorse possibili. Le attività commerciali e turistiche di piccola e media dimensione, che sono state le prime ad essere chiuse, si trovano da parecchi giorni a corto d’ossigeno. Lei sa bene Assessore che quando sarà conclusa questa fase d’emergenza ci saranno imprese che potrebbero non più riaprire ed è difficile ritenere che il bonus di 600 euro possa essere sufficiente per far fronte agli impegni quotidiani o addirittura per ripartire. Questa Associazione di categoria ritiene che ben altri passi devono essere fatti sia a livello locale che nazionale se si vogliono mantenere in vita queste piccole imprese che rappresentano anche una rete sociale a presidio dei nostri territori sempre più spopolati e abitati soprattutto da anziani. Se si vogliono far ripartire queste piccole attività si devono adottare misure adeguata. Fino a questo momento abbiamo sentito parlare solo di sospensione dei pagamenti ma ciò è riduttivo. Meglio sarebbe iniziare a parlare di cancellazione vera e propria di Tari, Imu e altre tasse che gravano sulle piccole imprese come pure vanno cancellati gli affitti dovuti dalle imprese. E serve subito una iniezione di liquidità perché le aziende devono pagare dipendenti e fornitori pur in presenza di ricavi inesistenti. Le chiedo Assessore di farsi carico dei problemi delle aziende e di attivarsi in Regione e nella Conferenza Stato-Regioni per rendere disponibili, per le imprese che sono tutte in sofferenza, risorse finanziarie importanti, se serve anche utilizzando il canale della Cassa Depositi e Prestiti, per attivare dei prestiti ponte. Sarebbe poi una grande boccata d’ossigeno per le nostre imprese essere incluse nelle misure di liquidità con finanziamenti pari almeno al 25 per cento dei ricavi dell’anno precedente con garanzie di un fondo regionale o centrale. Sono vitali, Assessore, finanziamenti immediati da erogare nei prossimi 15 giorni e da restituire in 10, 15 anni. Sono convinto che Lei darà il meglio di se per dare risposte adeguate alle istanze contenute in questa lettera aperta. Grazie per l’attenzione e buon lavoro
“.

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