Riapertura fabbriche, via alla fase 2 del trasporto pubblico. Sindacati: “Garantire distanziamento e sanificazione giornaliera sui mezzi”

La fase 2 del trasporto pubblico sarà costretta ad anticipare i tempi perché se è vero che fino ad oggi gli autobus e i treni continuano prevalentemente a viaggiare semivuoti, già da lunedì con la riapertura delle prime grandi fabbriche, lo scenario cambierà radicalmente e il Molise non rimarrà escluso da questa importante rivoluzione. E’ noto infatti che nel gruppo FCA sia a Termoli che nella vicina Val di Sangro (Sevel e indotto), una buona parte del pendolarismo cosiddetto operaio si sposta dal Molise e raggiunge le fabbriche avvalendosi prevalentemente dei mezzi pubblici delle aziende di trasporto molisane, fenomeno peraltro destinato a non arrestarsi dal momento che anche l’eventuale alternativa caratterizzata dall’utilizzo dei mezzi privati, impone gli obblighi del distanziamento sociale (in ogni autovettura si può viaggiare al massimo in due). “In queste ore che precedono l’uscita del nuovo Decreto governativo, si susseguono le ipotesi che attengono le modalità e i criteri con i quali gli utenti potranno utilizzare i mezzi pubblici avendo bene in mente che dovendo rispettare il distanziamento sociale, si potrà ad esempio salire sugli autobus soltanto se c’è disponibilità di posti a sedere e comunque non uno di fronte all’altro e nemmeno accanto, mantenendo ovviamente la distanza di almeno un metro”, commentano le sigle sindacali del trasporto pubblico Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro. “E analoghe misure riguarderanno anche coloro che si muoveranno utilizzando i treni”.

LA FASE 2 DEL TRASPORTO PUBBLICO IN MOLISE
“Tornando al Molise – continuano i sindacati – e dando per scontato che la chiusura anticipata dell’anno scolastico consentirà alle Regioni, in vista di una ipotetica riapertura comunque a settembre, di organizzare adeguatamente il sistema dei trasporti in funzione delle nuove regole, c’è da capire se le imprese di trasporto molisane si stiano adeguando o meno nel tutelare sia i viaggiatori da trasportare che il personale preposto all’espletamento del servizio. C’è da dire che i presupposti non sono dei migliori ed è quanto le Organizzazioni Sindacali hanno detto a chiare lettere all’Assessore Regionale ai trasporti Vincenzo Niro nel corso delle numerose e funzionali riunioni tenutesi con cadenza quasi settimanale e che hanno visto la partecipazione delle stesse imprese di trasporto molisane. I sindacati infatti oltre a far emergere e a rimarcare le annose questioni che attengono la regolarità nel pagamento dei salari (oggi peraltro aggravate dal ricorso agli ammortizzatori sociali), si sono soffermati sui ritardi e sulle mancate osservanze da parte delle aziende dei protocolli COVID sulla sicurezza sottoscritti in sede ministeriale il 14 e il 20 marzo 2020”.

SANIFICAZIONE DEI MEZZI
Il primo problema attiene la sanificazione dei mezzi di trasporto. “Continuiamo a sentire dichiarazioni e affermazioni anche rese pubblicamente da parte delle imprese che ci lasciano letteralmente basiti. La Sati ad esempio proprio nel corso di una riunione tenutasi per la costituzione del Comitato per l’applicazione e la verifica dei protocolli Covid, ha dichiarato di aver effettuato soltanto due cicli di sanificazione dei mezzi dall’inizio della pandemia. L’altra società regionale, ovvero l’Atm, ha invece dichiarato di effettuare tali operazioni ogni tre giorni. Premesso che queste affermazioni dovrebbero essere comprovate da apposite certificazioni pubbliche attestanti l’avvenuta sanificazione dei mezzi nell’interesse sia dell’utenza che degli stessi autisti, è il caso di ricordare che queste procedure, come è facile immaginare, andrebbero eseguite almeno con cadenza giornaliera. Addirittura nei casi riguardanti il pendolarismo operaio verso le fabbriche, alcune aziende di trasporto hanno già previsto di sanificare i mezzi fino a tre volte al giorno, in pratica in coincidenza con ogni cambio turno”.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E MASCHERINE
Altro tema è quello dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale che “auspichiamo vengano resi obbligatori (per Decreto) per tutti i viaggiatori che utilizzeranno i mezzi pubblici e ovviamente anche per tutto i lavoratori preposti a garantire il servizio di trasporto a partire dagli autisti. A tal proposito e detto dei gravi ritardi con i quali le imprese di trasporto hanno provveduto a fornire mascherine, guanti e gel igienizzante ai propri dipendenti esposti peraltro in prima linea al rischio contagio, abbiamo altresì l’impressione che ancora oggi vi sia un po’ di confusione nell’identificare quali siano effettivamente i dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie che per intenderci non sono assolutamente le mascherine chirurgiche che in molti casi le stesse aziende hanno provveduto a distribuire ai propri dipendenti, spacciandole appunto per DPI”.

DISTANZIAMENTO SOCIALE E BIGLIETTAZIONE ELETTRONICA
Tornando infine al distanziamento sociale obbligatorio e alla imminente riapertura delle fabbriche, “auspichiamo che vi sia una cabina di regia regionale che imponga e quindi non lasci libero arbitrio alle imprese di trasporto nell’interpretazione delle norme. Per essere espliciti su un autobus extraurbano da 53/55 posti (così come riportato nell’esempio), non potranno viaggiare più di 15/17 utenti a meno che non si intervenga con modifiche strutturali sui mezzi, togliendo letteralmente la fila centrale dei sedili e creando quindi un distanziamento maggiore, ma tale operazione è consentita solo se espressamente prevista dalla carta di circolazione del mezzo stesso. Così come auspichiamo l’introduzione anche in Molise della bigliettazione elettronica e in generale di forme più moderne in grado di sostituire la ormai superata vendita a bordo dei titoli di viaggio che oltretutto non è più compatibile”.

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