Fase 2. “Mi mancano i prof e i compagni”, la nostalgia delle aule vista e scritta in un tema dalla piccola Giorgia Tullo della “Petrone”

Giovani talenti crescono, con entusiasmo ed effervescenza, levano alto un inno alla vita, alla ricerca di quella normalità che l’emergenza Covid ci ha tolto. E’ il caso di Giorgia Tullo, 11 anni, prima media presso l’Istituto Comprensivo “Petrone” di Campobasso, che in un recente compito si è rivolta idealmente alla propria Scuola con passione e sentimenti sinceri: un lavoro da incorniciare, che trasmette profonde emozioni. E soprattutto, un messaggio chiaro: voglia di scuola “in presenza”, con l’ora di ginnastica, il contatto umano con docenti, compagni e staff dell’Istituto. Una scuola di cui un giovane studente sente la mancanza. E’ evidentemente un ottimo luogo di formazione, non solo didattica, ma – in una più ampia visione – capace di mettere proficuamente a sistema anche relazioni umane e sociali in un arcobaleno di sentimenti positivi. Il plauso va all’intera cabina di regia, che in sintesi ideale e simbolica può essere rivolta alla professoressa di Italiano Antonella Minicucci. Il tema di Giorgia fa percepire il rimpianto di quei banchi e di quelle aule, ma anche la consapevolezza di dover continuare, per adesso, nel rispetto delle norme di contenimento attualmente ancora in vigore. Resistere, fare i “bravi”, vincere questa battaglia per riappropriarsi di quel mondo perduto.

Lettera alla scuola.

Cara scuola ti scrivo… oggi è il 5 maggio, e siamo nel bel mezzo di una pandemia, precisamente nella fase 2.
Oggi si possono vedere parenti e congiunti purtroppo, però, non possiamo ancora tornare nelle tue aule.
Non avrei mai pensato di dirlo ma mi manchi, come un po’ a tutti.
Ho nostalgia di molte case ma in particolare alcune.
Ti ricordi quando stavamo tutti in cortile accalcati oppure quando correvamo per le rampe e i collaboratori ci sgridavano…
I nostri collaboratori sono il signor Nunzio e la signora Adriana, mi manca quando noi andavamo da lei a lamentarci delle lezioni e lei ci dava quella carica per affrontare la giornata.
E poi c’è Nunzio che veniva sempre in classe per controllarci in attesa dell’arrivo delle professoresse, e noi facevamo confusione.
Mi mancano persino i professori che con la loro voglia di insegnare ci trasmettevano tanta felicità.
E la ricreazione, che momenti quando tutti andavamo dai nostri amici e giocavamo e, a volte, facevamo arrabbiare anche i docenti facendo chiasso e non rispettando i tempi.
E quando scoccava la campanella per l’ora di educazione fisica, che gioia!
Ci divertiamo tantissimo a correre saltare e giocare in quella palestra piccola ma affollata.
Purtroppo ora con le lezioni on-line non possiamo più entrare in palestra e fare ginnastica tutti insieme.
Che belle le lezioni in “presenza”!
Quando eravamo tutti seduti ai banchi a osservare la lavagna…
Bei tempi…
Voglio concludere nel dire che torneremo più forti e consapevoli di prima e che, sa saremo ancora “bravi”, riusciamo a sconfiggere il covid-19 e impareremo ad apprezzarti, cara scuola.
Per la mia scuola.
Dalla tua Giorgia.

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