L’Autorità Giudiziaria ha bloccato il tesoretto di 90mila euro sequestrato l’anno scorso a Michele D.B., giovane writer campobassano conosciuto col nome di Pensa, nell’ambito dell’operazione antidroga dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Polizia di Stato di Campobasso che portò a marzo dell’anno scorso a smantellare un’attività di spaccio nel capoluogo che ruotava principalmente attorno al 26enne. Nelle scorse ore è arrivata la notifica, presso la casa circondariale di Larino, dove si trova attualmente recluso in via cautelare il principale indagato, del provvedimento di esecuzione del sequestro preventivo, disposto dal gip, delle banconote ritrovate in una nicchia del muro di casa, presunto provento dell’attività illecita, tenute nascoste probabilmente con la complicità dei genitori, indagati per favoreggiamento. Il provvedimento mira a bloccare le somme per evitare che possano tornare nella disponibilità dell’indagato prima del termine dell’azione penale e in caso di condanna trattanerle in parte o in tutto ai fini risarcitori alle parti civili. Come si ricoderà in data 8 marzo 2019, nell’ambito dell’Operazione “PENSA”, gli Agenti della Polizia di Stato di Campobasso unitamente agli uomini del locale Nucleo Operativo e Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri diedero esecuzione a 6 misure cautelari (due in carcere e quattro ai domiciliari) emesse dal GIP del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura, per i reati di rapina pluriaggravata e per numerose condotte di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza furono eseguite 14 perquisizioni ed effettuati vari arresti nei confronti di un 25enne ed un 19enne originari di Campobasso, poi posti in custodia cautelare in carcere, e di altri quattro uomini, uno di Campobasso e tre residenti tra Lucera e San Severo, sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. In particolare, nel corso di una delle perquisizioni fu rinvenuto nell’abitazione del giovane di 25 anni, principale indagato, un involucro contenente circa 90mila euro, nascosto nelle mura di casa, provento dell’attività di spaccio.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso ha avuto origine da una rapina perpetrata ai danni di un ragazzo del capoluogo nell’agosto del 2018 e, attraverso accertamenti tecnici, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha consentito di ricostruire il complesso di attività e comportamenti illeciti posti in essere, tra cui l’attività di spaccio a Campobasso condotta dai due molisani attraverso un sodalizio criminoso con gli altri soggetti pugliesi, grazie ai quali veniva rifornita la piazza di Campobasso con la droga proveniente da San Severo. Il 25enne, il 22 gennaio 2019, aveva attuato anche una seconda rapina ai danni di una cittadina straniera. L’attività investigativa svolta, ha consentito pertanto di interrompere la progressione delle attività criminose condotte a Campobasso.
giovedì 18 Settembre 2025 - 07:33:26 AM
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