Consiglieri esclusi da Palazzo D’Aimmo, il Tar Molise si dichiara “incompetente”: “Deve decidere il Tribunale civile”

Il Tar Molise si dichiara incompetente sul ricorso avverso la cancellazione della surroga a legislazione in corso, approvata in Consiglio regionale ad aprile dopo l’azzeramento di giunta, che aveva mandato a casa quattro componenti di Palazzo D’Aimmo (Antonio Tedeschi, Massimiliano Scarabeo, Nico Romagnuolo e Paola Matteo). Per i giudici amministrativi si configura “il difetto di giurisdizione in favore del g.o. (giudice ordinario, ndr) con conseguente traslatio iudicii”. Di fatto il richiamo è all’art. 2 L.A.C. (L. n. 2248/1865 All. E, concernente l’abolizione del contenzioso amministrativo) secondo cui le questioni afferenti a diritti civili o politici (diritti soggettivi) sono di competenza del giudice ordinario (Tribunale, Corte d’appello e Cassazione), anche quando vengano coinvolti da un provvedimento amministrativo. La palla dunque passa al Tribunale civile. “Il Tar Molise – commenta Tedeschi, – nonostante la durata del giudizio in quanto sono trascorsi quasi due mesi, si dichiara “incompetente” e rinvia al giudice ordinario, al quale i miei legali si sono già appellati da circa un mese, con udienza già fissata al 28 luglio, per i profili di competenza. Valuteremo, invece, la proposizione di appello al Consiglio di Stato per i vizi che non stati affrontati dal Tar”.

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