Sanità, sentenza shock: la Corte Costituzionale “demolisce” il Pos dell’ex commissario Frattura

Ore 20. La Corte Costituzionale ha annullato il Programma Operativo Straordinario dell’ex governatore e commissario ad acta della sanità regionale Paolo Frattura relativamente alla sua natura legislativa. Un pronunciamento che attendevano in tanti, Neuromed in testa, fra i principali ricorrenti, dopo che di fatto il blocco del Pos 2015-2018 nella Legge di Stabilità 2017 – quindi legge di Stato – ha reso vano qualunque ricorso ordinario di natura amministrativa. Ora il Piano torna ad essere “vulnerabile” e modificabile.

Le conseguenze.
Con la pronuncia della Corte Costituzionale viene meno la “trasformazione” del Pos in legge, tornando ad essere un provvedimento di natura amministrativa. Impugnabile e comunque più facilmente modificabile. La strategia adottata all’epoca da Frattura & co. metteva essenzialmente al riparo il Piano dai ricorrenti. Una mossa adottata ad esempio anche in Abruzzo. Ora quindi i ricorsi amministrativi precedentemente presentati tornano legittimi. “Questa sentenza – commenta l’avvocato Salvatore Di Pardo – da una parte afferma la tutela dei diritti dei cittadini e dall’altra riporta il programma sanitario alla sua reale natura”.

Il ricorso.
Il ricorso era stato presentato dal Neuromed proprio a seguito dell’approvazione del Pos in legge dello Stato. Un piano, quello dell’allora commissario ad acta, che secondo i vertici della struttura di Pozzilli era per la stessa fortemente dannoso (con la previsione del taglio di 11 posti letto). Nel forte ridimensionamento della sanità locale volto a far quadrare i conti vi erano altre misure contestate come il declassamento del Vietri di Larino e del Ss. Rosario di Venafro a ospedali di comunità.

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