Settanta lavoratori precari della Regione a fine agosto torneranno a casa perchè il contratto è in scadenza e non saranno rinnovati. Si tratta di lavoratori che si occupano di assistenza tecnica con competenze specifiche e fungono da supporto all’Amministrazione Regionale in più ambiti, dal PSR al fondo di sviluppo e coesione dalle politiche socio-sanitarie fino alle infrastrutture, prestando da anni la loro opera e competenza a supporto della funzionalità degli uffici regionali e degli Enti sub regionali quali l’Arsarp. Dura presa di posizione della Uil che parla del lavoro come un mantra completamente dimenticato dall’attuale governo regionale. “Non è solo una questione di lavoratori che vengono lasciati a casa, che già di per sé é una tragedia, – afferma il sindacato – ma addirittura di un pezzo di economia e di amministrazione regionale che si ferma. E, a questo disastro, nessuno sembra voler porre rimedio, nonostante le risorse esistenti e gli spazi lasciati vuoti dai tantissimi dipendenti andati in pensione. Il tutto, paradossalmente, avviene in un momento in cui ovunque sono vietati i licenziamenti.” Le strutture del sistema regionale sono state fortemente penalizzate dal blocco del turn over reiterato negli ultimi dieci anni e dai pensionamenti che dal 2016 ad oggi hanno prodotto la riduzione di circa 220 unità lavorative a tempo indeterminato e di circa 100 dirigenti. “È evidente che siamo di fronte ad una grave carenza di personale e di competenze professionali che non sono in linea con il reale fabbisogno di personale utile a garantire la funzionalità e il buon andamento della nostra pubblica amministra con conseguente rallentamento della gestione amministrativa.” I mancati rinnovi potrebbero avere conseguenze anche per la gestione dei fondi. “A breve si dovranno gestire importanti risorse europee che sono messe a disposizione delle politiche anti crisi post COVID e che necessitano, assolutamente, di professionisti già formati ed esperti. Purtroppo, l’attuale assetto professionale non può garantire la rispondenza a criteri di efficienza, efficacia e razionalità organizzativa, rispondendo solo a stringenti vincoli di spesa che ostacolano il rilancio del territorio. Non investire sul pubblico impiego facendo leva sulle migliori energie e competenze di cui esso già dispone significa rinunciare a priori alla positiva prospettiva di rilancio e sviluppo del Molise. Oggi che il problema non sono le risorse, ma la capacità di spesa, non possiamo farci cogliere impreparati. E invece lo saremo”.
sabato 2 Agosto 2025 - 04:14:39 AM
News
- Prestazioni salvavita non pagate, Responsible batte i pugni: “La Regione ci deve oltre 4 mln”. Roberti: “Iter giudiziario non è concluso”
- Incidente in via Mazzini, motociclista ferito dopo scontro con auto
- Max Gazzè e il suo progetto “Musicae Loci” di scena il 26 agosto a Bojano
- Il Festival del teatro popolare entra nel vivo, pienone alle prime due serate
- Tombino rotto al terminal, pericolo per gli utenti: la segnalazione
- Donna con grave lesione alla tibia soccorsa in mare dalla Guardia Costiera
- Serie C. Il Campobasso cede in prestito Spalluto e Riccardo Forte: giocheranno nel Renate e nel Carpi
- Nuova rottura della condotta idrica in via Petrella, acqua sospesa e disagi al traffico