Fisioterapisti “abusivi” pizzicati dal Nas, esercitavano la professione senza iscrizione all’Ordine

Il NAS Carabinieri di Campobasso ha effettuato un’attività d’indagine sul fenomeno dell’abusivismo delle professioni sanitarie. Gli accertamenti sono stati svolti attraverso mirate ispezioni presso strutture regionali eroganti prestazioni sanitarie, nonché attraverso controlli incrociati con gli elenchi del personale sanitario operante e i dati ufficiali forniti dai rispettivi Ordini di categoria. Al termine degli accertamenti si è proceduto a segnalare alle competenti Autorità Giudiziarie 5 fisioterapisti, tutti operanti nella provincia di Isernia, per il reato di “esercizio abusivo di una professione sanitaria” poiché, seppur in possesso del titolo accademico, non risultavano iscritti
all’Ordine PSTRP (Professionali sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione). Per uno di essi si è anche proceduto all’immediata sospensione dell’attività del centro fisioterapico per mancanza del titolo autorizzativo all’esercizio (violazione di carattere penale – art. 193 del Testo unico delle leggi sanitarie). Analogo provvedimento, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria competente, è stato adottato a carico di un altro fisioterapista titolare di
un centro del Basso Molise non autorizzato. L’iscrizione agli Albi/Ordini professionali è obbligatoria sia per i professionisti dipendenti pubblici sia per i professionisti che operano in strutture private. In merito è opportuno rilevare
che la normativa affida ai Collegi e agli Ordini professionali una finalità esterna e una finalità interna. La prima è la tutela del cittadino/utente che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato, in possesso di uno specifico titolo
abilitante, senza pendenze rilevanti con la giustizia ecc. La seconda finalità è rivolta agli operatori iscritti all’Albo, che il Collegio è tenuto a tutelare nella loro professionalità, esercitando il potere disciplinare, contrastando l’abusivismo, vigilando sul rispetto del Codice deontologico, esercitando il potere tariffario, favorendo la crescita culturale degli iscritti, garantendo l’informazione, offrendo servizi di supporto per un corretto esercizio professionale.

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