Partita Iva, quanto mi costi! Mini prontuario con tutte le “dritte” per ridurre le spese

Aprire e mantenere una partita Iva sono passaggi spesso visti come delle chimere, per i costi che rischiano di essere sempre onerosi e per la difficoltà di dover tenere conto con scrupolo in prima persona di tutti gli adempimenti fiscali e contributivi. Di sicuro quello del lavoro autonomo non è un mondo comodo né semplice, ma seguendo alcuni suggerimenti si può vivere con un po’ più di tranquillità questa situazione, soprattutto dal punto di vista economico.

Risparmiare sulla partita Iva
Il primo passo per cercare di spendere meno possibile quando si apre una partita Iva è quello di scegliere il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze. Chiunque può aprirla con regime ordinario, ma se si rispettano alcuni requisiti si può optare anche per il regime forfettario, che oltre a presentare un regime contabile semplificato rispetto all’ordinario ha costi ridotti in quanto l’imposta sarà determinata in base al reddito prodotto con un’aliquota sostitutiva del 15%, che si riduce al 5% per i primi cinque anni di attività.
Il professionista titolare di partita Iva dovrebbe poi consultare sempre le varie proposte che il mercato predispone per lui: sul web si trovano ad esempio offerte internet per chi ha partita Iva, pensate appositamente per i professionisti e quindi più vantaggiose per questi ultimi. Ci sono però anche altri tipi di vantaggi economici per i professionisti, che riguardano gli oneri deducibili che possono essere esclusi in parte o del tutto dal reddito imponibile e quelli che si possono invece portare in detrazione. Ad esempio, non tutti sanno che anche i lavoratori autonomi titolari di una partita Iva possono usufruire dei buoni pasto, acquistandoli per poi dedurre le spese alimentari al 75% e detrarre il 10% sull’Iva. La deduzione è possibile anche sull’affitto dell’eventuale luogo di lavoro: se si sceglie una stanza in uno spazio in condivisione il canone è deducibile addirittura al 100%, mentre se invece si opta per un immobile intero da utilizzare sia come casa che come spazio di lavoro si scende ad un comunque considerevole 50%.
Inoltre, se il proprio lavoro impone degli spostamenti si dovrà considerare di prendere un’automobile ad uso aziendale, un acquisto su cui si può godere del 40% di detrazioni Iva (che possono arrivare fino al 100% per uso esclusivo a scopi professionali). Discorsi simili valgono per i dispositivi elettronici che si utilizzano nello svolgimento della propria mansione: se è necessario rinnovare il proprio pc, tablet o portatile si può detrarre l’Iva per intero dal loro acquisto, recuperando quindi l’intero importo a fine anno; per quanto riguarda invece l’acquisto, l’affitto o la locazione in leasing di smartphone (telefonia mobile) la spesa può essere dedotta fino all’80%, mentre i costi per il telefono fisso fanno salire questa percentuale fino al 100%.

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