Termoli-Lesina, “barriere antirumore inadeguate”: il Ministero boccia Rfi. Chiesta altra integrazione di documenti

Confermati i timori del comitato civico

L’impegno e la battaglia del Comitato “Cittadini in rete di Termoli”, spesso senza reale riscontro nelle Pubbliche Amministrazioni, è riconosciuto, ancora una volta, come obiettivamente valido ed importante per la salvaguardia della salute e dell’intero territorio. “E’ per noi di estrema rilevanza l’esito dell’analisi progettuale effettuata dalla Sottocommissione VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente di cui riportiamo i passaggi salienti”, scrivono i rappresentanti del comitato. “Il Gruppo Istruttore 3 del Ministero dell’Ambiente valuta in negativo l’integrazione documentale presentata da Rfi dopo la bocciatura, l’8 maggio scorso, del progetto di Raddoppio Termoli-Lesina, e presenta una lunga serie di richieste di integrazioni a cui la Rfi è chiamata ad adeguarsi. Le richieste riguardano:
– “In primis” approfondimenti e studi per la soluzione del gravissimo problema del “rumore” in pieno centro urbano. Ad oggi mancano adeguate indagini sugli effetti sulla popolazione e sulla tutela dell’ambiente. Nello specifico: è evidenziata “l’inopportunità di risolvere il problema esclusivamente attraverso il sistema delle barriere, unanimemente ritenuto inadeguato lungo la costa adriatica, quale censura verso il mare e con particolare riferimento alla zona di passaggio di Termoli dove la popolazione, i comitati, il Comune, la Regione e le associazioni hanno legittimamente rappresentato la inadeguatezza di tale soluzione”. ”E’ opportuno che Rfi – scrive la Sottocommissione – ponga in essere ulteriori opzioni risolutive innovative in grado di intervenire direttamente sulla fonte dinamica generatrice del rumore, sugli aspetti legati ai ricettori e non esclusivamente sul suo abbattimento attraverso metodi inadeguati e non più proponibili”.
– Nel progetto spicca la realizzazione di una galleria in territorio di Campomarino. “Per l’opera in progetto è prevista la realizzazione di una galleria naturale di 1.715,85 metri. Rfi non riporta alcun dato relativo alla caratterizzazione preliminare con prelievo effettuato alla quota di scavo…I campioni di terreno prelevati nei primi 3 metri dal p.c. dai sondaggi a carotaggio continuo denominati S1 galleria e S3 galleria non si ritengono infatti rappresentativi ai fini dell’accertamento della sussistenza dei requisiti di qualità ambientale delle terre e rocce da scavo atteso che il cavo della galleria naturale interesserà quote variabili tra circa 12,4 e 33,8 metri sul livello del mare”.
– Studi sulle associazioni vegetali, gli habitat e le unità ecosistemiche presenti lungo il corso del tracciato ferroviario;
– Approfondimenti sulla intercettazione delle acque di falda superficiali.
– Verifiche sull’impatto dell’inquinamento acustico e luminoso sulla fauna ed avifauna, sia in fase di cantiere che di esercizio diretti ed indiretti, a breve e lungo termine, sull’ alterazione e interruzione di corridoi ecologici.
Queste sono solo alcune delle criticità evidenziate a cui Rfi ha risposto in modo generico, parziale e lacunoso. Infatti, Rfi valuta come nulla o trascurabile l’incidenza dell’opera sulle componenti atmosfera e fauna. In definitiva, il Gruppo di lavoro ritiene utile:”l’analisi di alternative progettuali a quella presentata per accertare se esista una soluzione con minore interferenza con le varie componenti, inclusa la natura e la biodiversità. Le alternative dovranno essere studiate non solo in termini di scelte di tracciato, anche con riferimento alle alternative storicamente proposte e analizzate, ma anche e, soprattutto, prediligendo scelte di carattere tecnico o aspetti tipologico-costruttivi e dimensionali”. Infine: “Si invita Rfi a rispondere in modo puntuale alle osservazioni pubblicate sul sito delle valutazioni ambientali”, comprese le osservazioni del Comitato e dei privati cittadini”.

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