Covid-19, la rabbia del sindaco: “Ci sono famiglie con febbre a 40° che ancora aspettano il tampone”

Il primo cittadino: "Mesi persi senza organizzare un servizio migliore"

“Siamo nel caos più totale, in balia dell’incertezza”. E’ la denuncia del sindaco di Sant’Agapito, Giuseppe Di Pilla, in merito alla situazione attuale e alla gestione dell’emergenza sanitaria, mettendo in evidenza la difficoltà e le tempistiche nel richiedere un tampone da parte di residenti con sintomi sospetti. A Sant’Agapito (dati aggiornati al 26 ottobre) si contano almeno 9 casi attuali di Covid-19 accertati dall’Asrem. “Era tutto prevedibile, ne hanno parlato per mesi, tutti sapevano che sarebbe arrivata la seconda ondata della pandemia e nessuno ha pensato di organizzare una cabina di regia e attivare punti di prelievo tamponi e magari anche tamponi a domicilio per situazioni delicate e complesse. Nel mio paese, sant’Agapito – spiega il primo cittadino Giuseppe di Pilla – ci sono ben cinque nuclei familiari anche abbastanza numerosi che dallo scorso venerdì presentano la febbre a 40°C. E’ stato allertato il medico di base, che ha provveduto a seguire l’iter di segnalazione e richieste varie. Ma ad oggi nessun componente delle cinque famiglie è stato contatto. Sono sconcertato dall’inefficienza e negligenza delle Istituzioni competenti. Come si possono lasciare sole famiglie intere con bambini febbricitanti. Oltre loro – continua ancora il sindaco – ci sono 10 casi di positività accertata che sono in isolamento domiciliare, ma quello che preme di più è sapere se ci sono casi di positività tra le 5 famiglie in quanto alcuni svolgono lavori a contatto con altre persone. I cittadini hanno timore, è comprensibile. Per ora si sono barricati in casa, ma non oso immaginare se la paura dovesse trasformarsi in collera, cosa potrebbe accadere. Scongiuro quotidianamente episodi più gravi e faccio appello agli organi competenti che si attivino nell’immediatezza con servizi adeguati al territorio molisano, che pur avendo i numeri di una grande città, non ha le caratteristiche morfologiche tali da consentire prassi metropolitane”.

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