Assegnato il Premio San Giorgio alla biologa campobassana Francesca Colavita, a febbraio isolò il genoma del coronavirus

Il Premio San Giorgio – istituito a partire dall’anno 2013 – viene conferito annualmente dal Centro Studi Molisano ad una persona – molisana, di origine molisana o comunque (se non di origine molisana) che abbia svolto tutta o parte della propria opera in Molise o a favore del territorio e della popolazione molisana – che si sia particolarmente distinta in uno o più dei diversi campi della conoscenza umana, in particolare in campo artistico, storico, giuridico, economico, sociale, scientifico o per l’impegno dimostrato nella salvaguardia dei valori etici, della legalità e della formazione culturale. Inoltre, il premio può essere attribuito a persone di origine molisana o comunque che abbiano operato in Molise e che si siano particolarmente distinte nei vari settori dell’economia oppure per l’impegno profuso nel campo dell’imprenditoria. Per l’edizione 2020 il Consiglio Direttivo del Centro Studi Molisano ha conferito all’unanimità il Premio San Giorgio alla campobassana Francesca Colavita, ricercatrice e biologa dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma. Al riguardo il professore Giuseppe Reale, presidente del Centro Studi Molisano, ha dichiarato: «La terribile pandemia in atto da quasi un anno ha drasticamente mutato il volto della società contemporanea, ha riscritto le regole dei sistemi economici, ha messo a dura prova gli apparati sanitari di tutte le Nazioni e ha inciso in una maniera senza precedenti recenti sullo stile di vita di miliardi di persone. La capacita di trasmissione dell’agente virale e l’elevato numero dei contagi e dei decessi causati dal virus hanno fatto comprendere a tutti noi il valore e l’importanza della semplice “normalità” della vita quotidiana, alla quale auspichiamo di tornare al più presto e, soprattutto, hanno dimostrato che essa non è affatto scontata». Quanto al premio ha poi aggiunto: «Per questa edizione abbiamo deciso di premiare una persona che si è distinta in modo particolare per l’impegno profuso nel campo delle malattie infettive e, segnatamente, nell’attività di ricerca sul Covid-19. Siano lieti e onorati di aver premiato una ricercatrice molisana che, sebbene molto giovane, ha già raggiunto, sia in ambito nazionale che internazionale, risultati molto significativi e prestigiosi, come dimostra il suo ricco curriculum scientifico. La dott.ssa Colavita, come è noto, è una componente del team di virologi dell’Istituto “Spallanzani” che ha isolato il genoma del virus Covid-19. Un vivissimo apprezzamento, dunque, va riconosciuto all’opera svolta dalla biologa molisana per quanto fino ad ora ha fatto e per quanto ancora potrà fare dedicandosi alla ricerca scientifica in un settore volto a contrastare quelli che appaiono alcuni fra i più temibili flagelli che fin dall’antichità hanno ciclicamente colpito il genere umano, vale a dire le epidemie». La cerimonia di consegna del premio, di regola organizzata dal Centro Studi Molisano nel corso del mese di dicembre di ogni anno, si svolgerà in questa occasione nel corso del mese di gennaio 2021, in ragione della attuale situazione epidemiologica e del necessario rispetto dei provvedimenti emanati dalle competenti autorità.

Curriculum Francesca Colavita
Francesca Colavita, originaria di Campobasso, 31 anni, si è laureata in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica all’Università di Roma “La Sapienza” nel Marzo 2013, A novembre 2017 si è specializzata in Microbiologia e Virologia all’Università di Roma “La Sapienza” con un lavoro di tesi sullo studio della risposta immunitaria nei confronti del virus Ebola condotto in Sierra Leone. Lavora nell’Unità Operativa Virus Emergenti del Laboratorio di Virologia e Biosicurezza dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma dal 2014. Il suo interesse di ricerca e ambito lavorativo riguardano principalmente le infezioni virali emergenti, i virus di rischio 3 e 4 (come Dengue virus, chikungunya virus, Ebola virus), le loro infettività e la risposta immunitaria dell’ospite mediata da anticorpi e IFN. Nel corso del suo lavoro con il team dell’Unità Operativa Virus Emergenti, è stata impegnata in progetti nazionali ed internazionali finanziati dal Ministeri della Salute e degli Esteri, dall’Unione Europea e dall’FDA Americana, mirati principalmente alla risposta ad emergenze infettive, allo sviluppo di nuovi metodi diagnostici, allo studio del tropismo, infettività e meccanismi di patogenesi dei virus emergenti. A partire dal 2014, ha preso parte a numerose missioni in Liberia e Sierra Leone nell’ambito della risposta all’epidemia di Ebola in Africa occidentale come membro dell’European Mobile Laboratory (EMLab) e consulente dell’OMS-GOARN, e come esperto per il Ministero degli Esteri Italiano. Qui ha lavorato nei laboratori da campo costruiti nei centri di trattamento di Medici senza Frontiere ed Emergency e, fino al 2018, ha continuato nelle attività di sorveglianza a supporto delle autorità locali e a seguire progetti di ricerca che l’Istituto Spallanzani ha implementato in Sierra Leone con periodiche missioni sul campo. Inoltre, ha partecipato come membro dell’EMLab alle esercitazioni organizzate dalla European Civil Protection per la risposta ad emergenze infettivologiche. Oltre a seguire i progetti di ricerca in cui l’Istituto Spallanzani è coinvolto, si occupa della diagnostica dei virus emergenti e delle attività nei laboratori di Biosicurezza di livello 3 e 4. Con i colleghi dell’Unità Operativa Virus Emergenti è stata impegnata nelle attività di laboratorio per la risposta in Italia all’emergenza di Ebola, a quella di Zika dall’America Latina, all’epidemia di Chikungunya nel Lazio del 2017 ed ora alla pandemia di COVID-19. Al momento, oltre all’impegno nella diagnostica sia molecolare che sierologica per COVID-19, partecipa a progetti di ricerca nel campo della virologia per lo sviluppo e validazione di nuovi metodi diagnostici per le infezioni virali emergenti, per la preparedness e networking internazionale per la risposta alle malattie infettive emergenti, per lo studio della patogenesi dell’infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, è impegnata nelle attività di laboratorio per la sperimentazione pre-clinica e di fase I del vaccino ReiThera per COVID-19, e per lo studio nazionale TSUNAMI (“TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS-CoV-2”) sull’efficacia dell’uso di plasma convalescente per pazienti COVID-19. Le attività di ricerca svolte sono sostanziate a fine 2020 da 41 pubblicazioni indicizzate in PubMed come autore e altri 8 lavori indicizzati come membro di gruppi collaborativi, con un Indice H totale di 16 e 1056 citazioni.

Exit mobile version