Manca l’ossigeno per i malati Covid a domicilio, caccia alle bombole ‘piene’, il sindaco coinvolge i volontari dell’Anpas

Sono state ore concitate a Colletorto, uno dei 35 comuni della zona rossa, quelle vissute questa mattina per alcuni residenti positivi al Covid rimasti a corto di ossigeno. Un momento di forte preoccupazione per almeno 4 persone in isolamento domiciliare e per loro famiglie, che hanno chiesto aiuto all’amministrazione e alle associazioni di fronte all’impossibilità di reperire bombole piene. Il grande timore è stato manifestato soprattutto per i soggetti più anziani e più fragili nella loro battaglia contro la malattia, al punto che l’appello è rimbalzato anche fuori dal comune e sui social.

Il sindaco di Colletorto, Cosimo Mele, si è adoperato per risolvere quanto prima il problema. Sono stati perciò coinvolti i volontari dell’Anpas che hanno provveduto a recarsi a Campobasso con le bombole vuote e tornare riforniti con quelle piene di ossigeno da somministrare ai residenti positivi di Colletorto che stanno manifestando difficoltà respiratorie. “Dopo un momento di comprensibile panico, la situazione è tornata sotto controllo“, ci ha riferito Mele al telefono. “Purtroppo il quadro regionale non è semplice. Ieri è arrivata in paese un’ambulanza per assistere una paziente ultranovantenne, posti in ospedale, dicono, non ce ne sono e finché possono evitare il ricovero lasciano l’utente a casa“. Mele ha anche fotografato la situazione attuale. “Ad ora ci sono una trentina di positivi fra quelli accertati con tampone molecolare e quelli con test antigenico. A Colletorto sono stati effettuati oltre 600 tamponi molecolari. Ci tengo a ringraziare l’Ufficio Igiene Pubblica di Termoli, nonostante fossero oberati di lavoro sono sempre rimasti a disposizione“. Il sindaco ha infine ricordato quelle che sono le sue competenze e rinnovato l’invito all’attenzione. Se ci troviamo in zona rossa non dipende da me. Noi sindaci possiamo solo aumentare le restrizioni imposte dagli organi a noi superiori e non allentarle. La prima cura è la prevenzione. Dobbiamo stare attenti e rispettare le regole per ridurre le probabilità di contagio“.

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