Polfer, il Coisp tenta le ultime ‘carte’ per salvare la postazione di Campobasso: “La soppressione non porterà risparmi ma solo danni”

Il sindacato: "Con l'elettrificazione aumenterà l'utenza e sarà necessaria maggiore prevenzione"

Il sindacato Coisp torna a lanciare un forte appello per salvare la postazione di Polizia Ferroviaria presso la stazione di Campobasso, prevista nei prossimi mesi. Con l’elettrificazione della tratta Campobasso-Isernia-Roccaravindola l’utenza tornerà a crescere e sarà necessaria un lavoro quotidiano di prevenzione, peraltro in un punto sensibile a pochi passi dal carcere. Ecco perché il segretario regionale Giovanni Alfano, il segretario regionale aggiunto Antonino Desiata e il segretario provinciale di Isernia Domenico De Falco in un incontro con la stampa in piazza Cuoco hanno voluto manifestare il loro dissenso per una scelta che porterà più danni che risparmi. “Anzi – hanno sottolineato, – i risparmi saranno quasi nulli, in quanto l’ufficio è in comodato d’uso e il personale non è in sovrannumero. Piuttosto i colleghi saranno riassorbiti da altri compartimenti della Polizia di Stato della provincia, anche laddove l’organico non prevede ulteriori ingressi, bloccando di fatto il turnover“. Le prossime settimane saranno decisive non solo per coinvolgere le istituzioni a fermare la realizzazione del provvedimento, ma anche per trovare possibili cavilli legali che, a sostegno di tutte le valide ragioni esposte, possano in sede giudiziaria invertire la rotta. A sostegno della battaglia del Coisp era presente anche il senatore Fabrizio Ortis.

(in foto da sinistra De Falco, Alfano e Desiata)

Cosa prevede il decreto e perché secondo il Coisp non ci sono i presupposti per la chiusura.
Com’è noto, entro la fine della prossima estate, si avrà la chiusura definitiva del Posto di Polizia Polfer di Campobasso, termine questo previsto poichè scadono i 180 giorni dalla registrazione, presso la Corte dei Conti, del Decreto di soppressione a firma dell’ex Capo della Polizia di Stato, Prefetto Franco Gabrielli, e quindi si procederà a mettere i sigilli alla sede incardinata all’interno della Stazione di Campobasso. Il Coisp ha sempre contestato aspramente tale chiusura dimostrando, con i dati alla mano, il grave errore che si stava commettendo in termini di sicurezza. Infatti, tale presidio di sicurezza, destinato alla prossima chiusura, svolge un ruolo importante per tutto il territorio molisano e non solo per la provincia di Campobasso. Tale Ufficio di Polizia lavora quotidianamente da diversi anni per la prevenzione e la repressione dei reati ed in particolare svolge un ruolo molto importante anche nella lotta alla droga. Il giorno 10 aprile la Questura di Campobasso ha diramato i dati ufficiali sulla propria attività svolta nell’anno precedente ed inviati ai mass media proprio in occasione della ricorrenza del 169esimo anno dalla fondazione del Corpo della Polizia di Stato. “Ebbene – sottolinea il sindacato, – tra i dati rilevati nel periodo che va dal 01.04.2020 al 31.03.2021, spicca, nonostante gli sforzi di tutti gli uffici investigativi, l’aumento del 41% dei reati in materia di sostanze stupefacenti. Inoltre, giova ricordare i numerosi quantitativi sequestrati di droga grazie al formidabile impegno degli uomini della Polizia di Stato della provincia, ai quali va tutta la nostra stima e riconoscenza, tra i quali hanno visto protagonisti ed in più occasioni anche gli uomini della Polfer di Campobasso, impiegati in prima linea nella lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. In questa lotta, la Polfer di Campobasso è un baluardo importante soprattutto per la sua posizione strategica che funge, altresì, da deterrente per il continuo aumento del consumo di sostanze stupefacenti registrato negli ultimi anni nel nostro Molise oltre che mettere in atto tutte le attività di controllo e vigilanza dello scalo ferroviario situato nel pieno centro cittadino. Usando una terminologia prettamente calcistica possiamo affermare che la lotta alla droga si deve continuare ad affrontare con la solita “marcatura a uomo” e guai adottare la tattica, seppur più moderna, della “marcatura a zona”. Togliendo definitivamente quel baluardo di sicurezza si rischia di lasciare scoperto uno degli ingressi principali per i mercanti di morte che potranno attecchire meglio sul nostro territorio molisano. Il Coisp, com’è noto, ha investito molto in questo territorio spendendosi molto in diverse attività sociali di sensibilizzazione e di informazione svolte presso gli istituti scolastici parlando del problema tossicodipendenza direttamente al cuore degli studenti ed, altresì, organizzando seminari e convegni, creando così momenti di riflessione sul tema scottante tra i giovani. Abbiamo sottoscritto anche un importante protocollo d’intesa con il Comune di Campobasso incentrato proprio sulla prevenzione di tali devianze ma tutto ciò sarà in parte vanificato se consentiremo una maggiore penetrazione sul territorio facilitando l’ingresso di tali sostanze abbattendo importanti barriere legali come quella creata fino ad oggi dal Posto di Polizia Polfer di Campobasso. Ad oggi non ci sono molte corse di treni nella stazione di Campobasso ed Isernia per via dei lavori di elettrificazione della linea con la conseguente e visibile diminuzione del flusso di passeggeri ma nell’arco di pochi mesi, terminato l’ammodernamento della linea, come dichiarato dallo stesso Ente delle Ferrovie dello Stato, in una nota stampa del 14/06/2020, la tratta ROCCARAVINDOLA-ISERNIA-CAMPOBASSO sarà sensibilmente potenziata e velocizzata portando alla percorrenza in meno di tre ore i viaggi per Roma e Napoli. In termini pratici si prevede un aumento di flusso di passeggeri che viaggeranno su una linea completamente elettrificata e moderna. A questo si aggiunga l’aumento dei passeggeri che utilizzeranno anche la tanto auspicata linea della Metropolitana Leggera che con i lavori siamo a buon punto vedendo, altresì, maggiormente coinvolte, nel prossimo futuro, le stazioni molisane con Campobasso la principale fermata. Questi miglioramenti derivanti dal nuovo progetto di elettrificazione della tratta ferrata porteranno inevitabilmente, come si diceva, ad un aumento dell’utilizzo di questo mezzo pubblico ma nello stesso modo ci sarà necessità di maggiore presenza delle forze dell’ordine per la prevenzione e la repressione dei reati a tutela dei cittadini in viaggio. In definitiva, prevedendo concretamente ed oggettivamente il prossimo futuro, il posto di Polizia attuale fungerebbe anche da importante presidio di sicurezza di riferimento per tutto l’apparato rimodernato e sicuramente più funzionale ma se oggi lo chiudiamo non garantiremo ai nostri figli quelle giuste garanzie anzi rischiamo di abbandonare il tutto, dopo diversi milioni di euro di investimenti, nelle mani della criminalità con grosse conseguenze anche per l’ordine e la sicurezza pubblica. Immaginiamo che le Autorità locali di Polizia di Stato non possano schierarsi palesemente al nostro fianco per questa sana battaglia per ovvie ragioni istituzionali che ossequiosamente rispettiamo ma non crediamo che possano, nello stesso tempo, smentirci su quanto fin qui affermato e rivendicato da noi stessi per i soli esclusivi interessi di sicurezza per il nostro Molise già martorizzato e pesantemente penalizzato da altre precedenti ed inopportune chiusure di altri presidi di sicurezza, come quello del Distaccamento della Polizia stradale di Larino ed il Posto Polfer di Isernia e dagli inopportuni tentativi di chiusura del posto di Polizia dell’ospedale di Campobasso (chiuso e poi riaperto), la Corte d’Appello (con la quale si rischiava la conseguente chiusura degli uffici di Polizia altamente operativi ad essa collegati) e della Scuola Allievi di Campobasso, importante fiore all’occhiello della formazione nazionale della Polizia di Stato. A queste chiusure già messe in atto dal Governo centrale ed ai vari tentativi, fortunatamente non andati in porto, dalla spietata spending review, il Coisp si è sempre opposta così come in questo caso dove metterà tutto l’impegno di sempre per evitare fino alla fine la soppressione del posto di Polizia in questione. Per continuare la spinta in maniera determinata nella direzione di opposizione a questa chiusura credendo in un ravvedimento in tal senso, possiamo, inoltre, affermare che la decisione governativa scaturisce da statistiche e studi effettuati, oltre dieci anni fa, vecchi e obsoleti contenuti in un vecchio decreto dello stesso Ministero dell’Interno che nelle 30 pagine cita la necessità di revisione dell’assetto ordinativo anche degli uffici della specialità, visibilmente snaturata e smembrata, della Polizia Ferroviaria con la conseguente soppressione di diversi posti Polfer su tutto il territorio nazionale ivi compreso quello del capoluogo di regione molisano. Secondo la Direzione Centrale tale posto di Polizia sia caratterizzato dai seguenti vizi:
1. da un marginale traffico ferroviario, dimostrabile, come sopra descritto, l’esatto contrario. In un prossimo futuro saranno raddoppiati se non triplicati i flussi di passeggeri;
2. dall’assenza di criticità operative, dimostrabile, come sopra descritto, anche qui, l’esatto contrario per la posizione strategica (in pieno centro cittadino) con la vicinanza anche di un carcere di massima sicurezza, ma soprattutto per lo smistamento che a breve ci sarà di persone e merci con l’elettrificazione e la partenza della metropolitana leggera con grossi investimenti economici;
3. dalla carenza di personale, se per assenza o carenza di personale si riferisce a quella situazione atavica nazionale (la Polizia di Stato lamenta la mancanza di circa 15.000 unità) non vediamo perchè un capoluogo di Regione debba pagare lo scotto di un blocco del “turn over” effettuato dall’Amministrazione per diverso tempo in maniera inopportuna. Se invece, si afferma che la carenza di personale sia del locale posto di Polizia, ebbene, gli attuali dipendenti in servizio, al momento, sono sufficienti per gestire le esigenze operative e non lamentano mancanze di personale. Anzi, quasi sicuramente quando ci sarà l’ampliamento della struttura con l’elettrificazione allora necessariamente sarà obbligatorio rivedere anche quella pianta organica per meglio dare il servizio di sicurezza ai cittadini molisani.
Inoltre, sempre secondo quanto affermato nello stesso Decreto, questa chiusura “dovrebbe consentire, sempre secondo la Direzione Centrale, una più vasta economia gestionale e operativa con l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane disponibili”. Motivazione, questa, che non convince affatto soprattutto noi addetti ai lavori perchè:
1. I locali dov’è incardinato il posto di Polizia sono in comodato d’uso gratutito, quindi non ci sono spese per l’Erario;
2. Il personale impiegato presso quell’Ufficio, ridotto attualmente ad una decina di unità, svolge regolarmente servizio e copre regolarmente le tratte di competenza che vanno da Venafro a Termoli. Coprendo anche le zone lasciate scoperte dalla soppressione del posto di Polizia Polfer di Isernia.
3. Non ci sono state richieste di personale proprio in considerazione del problema atavico di cui sopra si accennava relativamente alla scarsità di personale a livello nazionale. Con la sua soppressione ci saranno sicuramente più esborsi ed aggravi economici per l’Erario che sarà costretto a ricorrere agli Uomini della Questura di Campobasso per fronteggiare le situazioni di emergenza allargando il quadro delle competenze anche sulla linea ferrata e sue pertinenze.
Secondo quanto sopra già descritto il Molise risulta già vittima di troppi “scippi” in termini di presidi di sicurezza. Adesso cerchiamo di limitare i danni e di non aggravarli più di quelli che ulteriormente la pandemia ha portato e che sta causando ai danni dei cittadini molisani che necessitano del costante supporto delle forze dell’ordine. Ci sembra molto inadeguato ed anche irriverente questo provvedimento improvviso di chiusura soprattutto per il grave periodo che stiamo affrontando in affanno dovuto all’emergenza covid. Siamo sicuri che se questo scempio andrà in porto tra qualche tempo cominceremo a raccogliere i conseguenti effetti negativi per tutta la collettività. Se prendiamo in riferimento ad esempio la Scuola Allievi Agenti di Campobasso sulla quale pendeva la mannaia di chiusura e fortunatamente tutti insieme siamo riusciti a bloccarne la soppressione, ad oggi i risultati ci danno ragione, infatti, la stessa struttura rimane inquadrata come una struttura solida ed importante fondamentale per la formazione di tutti i poliziotti italiani. Ringraziamo il Senatore della Repubblica, Fabrizio ORTIS, che sta mostrando interesse alle nostre denunce portando a conoscenza dei dati reali le alte sfere istituzionali che si affidano, purtroppo, ad errati ed obsoleti calcoli per procedere alla chiusura di importanti baluardi della sicurezza come quello del Posto Polfer del capoluogo di regione molisano”.

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